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NOTE DELLA COMMISSIONE
ED AGGIUNTE TRATTE DAI MANOSCRITTI DI A. VOLTA

[1] In Cart. Volt. J 84 a è un brano che tratta del medesimo argomento, e del quale,
però, non è possibile stabilire con sicurezza la contemporaneità col testo.

[2] Nel Mns. K 20 ß (Lettera al Vassalli) il V. precisa il 24 marzo come data dell’inizio
di queste esperienze. La data è confermata nel Giornale di esperienze J 2 a, citato al § 42.

[3] A questo punto nel Mns. K 20 ß, che sembra essere una minuta precedente, si trova
una esposizione particolareggiata delle sperienze fatte per studiare l’azione delle scariche di
elettricità artificiale ottenute da conduttorî e da bottiglie dì Leyden sulle rane più o meno
compiutamente preparate, i cui risultati sono qui soltanto accennati. Riportiamo tale parte in-
teressante del Mns. K 20 ß:

Che una scintilla anche mediocrissima sia atta, qualor colpisca imme-
diatamente il muscolo, ad irritarlo potentemente e convellerlo, e che lo stesso
si risenta egualmente anche quando, se la scintilla non lo ferisce, ma scoccando
a capo di un conduttore qualunque e scorrendo il fluido elettrico per una
serie di altri conduttori, ove le cose sian disposte in modo che esso muscolo
si trovi in questa serie e faccia anello di comunicazione, è cosa, come ho già,
avvertito, che si sapeva da un pezzo. Ma questo è nulla ancora. Quello che
mi è parso nuovo, e sorprende è che una carica elettrica tanto debole, che non
giunge a poter dare la minima scintilla, sia da tanto di eccitare gli stessi moti
e convulsioni, Si richiede soltanto, che una tal carica sia di un conduttore
grande anzichè no, o meglio di una boccia di Leyden, la quale, sendo anche
picciola, ha pure una capacita eguale ad un assai vasto conduttore, come si
sa (*) ; ed è inoltre necessario, che il transflusso di quella quantità, di fluido
elettrico, che forma tal debolissima carica, si faccia unicamente, o almen
principalmente per la via de’ nervi ai muscoli, o viceversa, come resterà,
provato da ciò che passiamo a mostrare.

Potrà forse sembrare più di tutto meraviglioso, e lo è parso infatti, al
Sig. GALVANI, che anche non diretta la scarica di un capace conduttore elet-