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bella scoperta al celebre Fisico e Chimico NICHOLSON, Membro della Società
Reale di Londra, il quale la deve al mio apparato, la cui descrizione accompa-
gnata dal dettaglio di varie sperienze relative aveva io spedita al Cav. BANKS
Presidente di essa Società fin dal mese di Marzo, pregandolo in fine dello
scritto di farla particolarmente conoscere ai colleghi CAVALLO, BENNET e NI-
CHOLSON,ed invitarli a ripetere codeste mie sperienze, a moltiplicarle, e variarle.

Fino ad ora non ho avuto alcun riscontro da Londra, eccetto quello,
che le mie due lettere che mandai [1] , contenenti il transunto di una lunga
Memoria sopra tal soggetto (scritta malamente in francese per farmi intendere,
e che non ho ancor terminata, stantechè mi va crescendo ogni giorno la ma-
teria tra le mani), ossia varj pezzi staccati della medesima erano stati ricevuti
dal suddetto Presidente BANKS, e che doveano, fattane la traduzione in In-
glese, venir tosto presentati alla Società Reale, e pubblicati quindi nelle Tran-
sazioni Filosofiche.

Del resto non fu propriamente la vostra lettera, che mi recò la prima
notizia della scoperta elettrico-chimica di NICHOLSON, la quale ha sorpreso
voi e me, e sorprender deve ogni intelligente. Pochi giorni prima ch’io rice-
vessi tale lettera, cioè agli ultimi di Agosto, avea trovato annunziata questa
medesima scoperta, e attribuita al prefato autor inglese, in un foglio periodico
di Parigi intitolato le Moniteur num. 329, con una passabile descrizione del
mio apparato a colonna, del modo di tentarlo per riceverne la scossa elettrica
più o men forte, e infine della sperienza, di cui si tratta (della succennata
calcinazione cioè dei fili metallici mediante tal apparato), come era stata
ripetuta a Parigi [2] in una pubblica Lezione sulla decomposizione dell’acqua
da non so quale di que’ Professori. Ne fui già allora vivamente colpito; ma molto
più lo fui in appresso dalla vostra descrizione più estesa ed esatta di tali
sperienze, ripetute e variate da cotesto Professore di Vienna JACQUIN, a cui
avete voi medesimo assistito, descrizione corredata di un’ apposita figura.

Vi dirò ancora, che codesto fenomeno della calcinazione de’ metalli nel-
l’acqua, e decomposizione di quest’ultima, per virtù della corrente elettrica
mossa e mantenuta perpetuamente in giro dal mio apparato, non mi riuscì
del tutto nuovo. Le mie proprie sperienze mi aveano già presentato qualche
cosa d’analogo, per non dire lo stesso risultato, e già non era io molto lontano
da tale scoperta di NICHOLSON, o almeno avrei potuto esservi facilmente con-
dotto. Avea dunque osservato fin dalle prime prove fatte con detto apparato