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di mia invenzione, singolarmente con quello a corona di tazze, avea, dissi,
osservato fin dall’inverno scorso, che la corrente elettrica mossa da cotal
apparato determinava, e promoveva in singolar maniera la calcinazione delle
lastre metalliche diverse in tutta quella parte ch’esse passavano nell’acqua,
sia pura, sia carica di sali, e massime delle lastre di zinco, in guisa che com-
parivano dopo non molto tempo, cioè a capo di qualche giorno, tempestate
tutte di un gran numero di bolle d’aria, indi coperte di una grossa crosta di
calce, e ne depositavano ancora in copia, e che i sali pur essi, in ispecie il sal
comune (ossimuriato di soda), e il sal di Glaubero (ossisolfato di soda) e l’al-
lume (ossisolfato d’allumina) andavano presto a decomporsi, comparendo
la soda a nudo, ec.. Quest’ultimo effetto, ch’è assai più manifesto in detto ap-
parato a tazze, che in quello a colonna, fu osservato alcuni mesi dopo, cioè
ai primi di Aprile, anche dal mio collega e amico Professore BRUGNATELLI,
in occasione che avendogli io mostrato in una corsa che feci di quel tempo a
Pavia, cotal mio apparato, e le principali sperienze con esso, si applicò tosto
a ripeterle con uno simile costrutto da lui. [3]

Ma la calcinazione di dette lastre, che pescano nell’acqua delle tazze
con superficie discretamente ampie, e fanno la principal parte, anzi con essa
acqua, o pura o salata, tutto il mio apparato; una tal calcinazione della su-
perficie immersa di esse lastre larghe, tuttochè promossa grandemente dalla
corrente elettrica, come appariva manifestamente, era ancora molto lenta
in paragone di quella, che dietro il ritrovato di NICHOLSON si opera sopra fili
metallici piuttosto sottili, o, come trovo io meglio, sopra laminette assai
strette, che peschino da una parte in boccette o tubi di vetro pieni d’acqua,
e ne sporgano dall’altra, ed applichinsi convenientemente all’apparato, in
guisa cioè di compire il circolo conduttore, e dar luogo alla corrente elettrica
continua. Quella calcinazione delle mie lastre larghe pescanti nelle tazze, e
componenti l’apparato, non giungeva al segno di farle comparire rivestite,
neppure le lastre di zinco, di una grossa patina, o crosta terrea, se non a capo
di uno, o più giorni, come già dissi: laddove quest’altra calcinazione dei fili o
lastrette metalliche strettissime, che penetrano nella boccetta, o tubo a ciò
destinati, succede in pochi minuti, ed è visibile al momento, che tale boccetta
o tubo vengono applicati all’apparato motore dell’elettricità a guisa di arco
conduttore per comunicare il circolo: visibile per le bolle d’aria, che spuntano
tosto, e crescono mano mano sulla superficie d’uno di cotesti fili singolar-
mente, e per una specie di velo, o nuvoletta, che qual fumo involge l’altro
filo, e piove giù in lunga striscia per entro all’acqua, e raccogliesi sul fondo,
manifestandosi anche nel colore per vera e genuina calce di esso metallo;