425

SPERIENZA IX.

§ LXIX. Ma anche coi piattelli d’argento e di zinco non si ottiene gran
cosa, o certo non tanto quanto promettela Sper. VII; se il contatto mutuo di
questi non si fa in tutta o gran parte delle loro piane superficie, ma in piccola
parte soltanto, o peggio ancora in costa. Non si speri allora di poter invertere
l’elettricità ancora attaccata al duplicatore dopo breve riposo, la quale anzi
prevarrà alla nuova, che vi posson portare tali piattelli. Ed anche quando
dopo ore molte di riposo si potrà credere svanito ogni residuo di antica elet-
tricità nel duplicatore, non si aspetti di vedervi portata a un grado sensibile
cotesta nuova dei piattelli, se non con molti giri di essa macchinetta, cioè
30, 40, o più ancora.

SPERIENZA X.

§ LXX. Non si ottiene neppur molto, ancorchè si applichi un piattello
all’altro con tutta la faccia piana, se le superficie sono notabilmente scabre,
ed ineguali. Se all’incontro sono lisce ed egualissime, e (ciò che importa ancora
assai) terse e polite, l’effetto che se ne ha supera l’aspettazione. Basta il dire,
che l’elettricità che contraggono allora i piattelli da una tale combaciamento
può rendersi sensibile anche senza l’aiuto del duplicatore, con quello cioè del
semplice condensatore (a) , come verrò mostrando un’altra volta.

§ LXXI. Vedesi da tutto ciò, che quanto è più largo il contatto de’ due
metalli diversi, e si fa in maggior numero di punti, tanto maggiore è la quantità
di fluido elettrico, che si accumula in uno a spese dell’altro. Ho io però pensato,
che a codesta più facile e più copiosa accumulazione di detto fluido nello stagno
per es., e corrispondente diminuzione nell’argento potesse contribuire, non
tanto il maggior numero di punti di contatto, od il contatto de’ medesimi come
tale, quanto l’ampiezza e prossimità delle superficie affacciate; mercè di cui
bilanciandosi le opposte elettricità, ossia vicendevolmente sostenendosi (per
la nota azione delle atmosfere elettriche), maggior copia di fluido può acqui-
starsi dall’uno dei piattelli, e perdersi dall’altro, prima che la tensione elettrica
giunga al segno di non poter più essere ritenuta dalla piccolissima coibenza
de' metalli.

Supponiamo (e tal supposizione potrò forse mostrare che non va molto