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ch’e rimasto tuttora accumulato in quello: imperciocchè vedrete che ritirando
B e scostandolo affatto da A rimettonsi di questo i fili al primier grado
di divergenza, e perdon quella che acquistata aveano i fili di B.

L’accidentale divergenza pertanto di questi fili, l’elettricità per eccesso,
che affetta il piatto B accostato a un certo segno al corpo A propriamente
ed effettivamente ridondante di fuoco proviene da ciò, che sebbene non si
trasfonda ad esso B punto poco del fluido elettrico accumulato sopra
A, vi giugne però, e fin s’estende l’azione di questo fuoco. Qualunque ella
siasi quest’azione, e in qualunque modo noi riguardar la possiamo, come
attrazione, o come ripulsione (d’ambedue sembra|mostrasi dotato il fluido elettrico,
di ripulsione mutua nelle parti di esso fluido, onde la sua espansibilità,
d’attrazione ossia affinità verso le parti degli altri corpi, onde la tendenza a
distribuirsi a tutti i corpi in modo di avere un’eguale rispettiva saturità,
gli accostamenti de’ corpi tra quali è male distribuito ec.; tali forze di attrazione
e ripulsione ha supposto nel fluido elettrico il grande FRANKLIN, e
sopra queste ha fabbricato una teoria EPINO nell’opera tentamen, riducendo
a calcolo e assoggettandole a formole questi due elementi dell’attrazione
e ripulsione) . . . . .