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sici meno verisimili, immaginate per ispiegare onde derivi in essi organi l’elet-
tricità, o come venga da’ medesimi mossa, mi trattengo alquanto ad esami-
nare quelle di NICHOLSON, esposta nel suo Giornale di Fisica ecc. (Tom. 1,
p. 358), che tra tutte è parsa la più plausibile, mostrando anche di questa
l’insussistenza, e conchiudendo, che a niun altro apparato, o stromento elet-
trico possono essere paragonati cotali organi della Torpedine, formati di sole
sostanze conduttrici, di molte colonnette cioè membranose ripiene tutte di
una serie di laminette ossia pellicole sovrapposte le une alle altre, a niun
apparato, dico, o stromento elettrico attivo possono essere paragonati sif-
fatti organi della Torpedine, fuor solo al mio di nuova invenzione, costrutto
parimenti di soli conduttori, edi una serie di laminette formanti una o
più colonne, al quale perciò rassomigliano quelli finanche nella forma, come
si è detto.

Dopo una tal digressione vengo finalmente a descrivere più particolar-
mente tale mio Apparato costrutto si in questa forma primitiva, che in altre,
che ho saputo dargli in seguito, ed a riportare le principali sperienze con esso,
le quali partisco in tre capi, cioè 1.° Sperienze elettroscopiche. 2.° Sper. elet-
trico-fisiologiche. 3.° Sper. elettrico-chimiche, facendovi a tutte le opportune
riflessioni.

Eccovi, Amico, qual è la Memoria, che sto terminando, di cui una metà
solamente, anzi meno, ed a squarci ho mandato l’anno scorso nelle due let-
tere al Presidente della Società R. di Londra.