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però, e solo per mezzo di un contatto immediato, egli giudica conseguente-
mente, che la torpedine anch’essa scarichi un’enorme quantità, di fluido elet-
trico, non altrimenti, che una tale batteria, ma con poca forza, con una debole
tensione (come io soglio spiegare): di maniera che, l’una, l’altra di queste
scariche, le quali si rassomigliano per ogni verso, non può superare la minima
interruzione, non può far salto nell’aria.

§ CCXLVII. Il medesimo Signor Walsh considerando allora, che l’anguilla
tremante produce una scossa molto più violenta che la torpedine, pensò in
conseguenza, che quella potesse non solamente scaricare una grandissima
quantità, di fluido elettrico, ma altresì spingerlo con maggiore forza: egli para-
gonò l’anguilla alla medesima batteria elettrica caricata a un grado di tensione
più sensibile, e dietro tale idea, concepì la speranza di ottenerne pur alla fine
una scintilla; ciò che gli riuscì benissimo: ecco come fu fatta la sperienza [1] .

Tagliò trasversalmente con un rasoio affilato una foglietta di metallo
incollata su di una lastra di vetro, di maniera, che gli restasse una soluzione
di continuità la più piccola possibile, e mise questa foglia nel circuito, od arco
conduttore della scarica. Le cose così disposte, quando poscia si venne a toc-
care con un capo dell’arco la testa dell’anguilla, l’altro capo comunicando
colla coda, la scintilla, sebbene minutissima, comparve al luogo segnato dalla
detta interruzione della foglia metallica.

§ CCXLVIII. È cosa ben sorprendente, che un animale possa muovere
a suo talento il fluido elettrico, e in tanta copia condensarlo in una parte del
suo corpo, diradarlo nell’altra, e scagliarlo finalmente a talento attraverso
dei conduttori, i quali allorchè l’animale è nell’aria devono formare il circuito,
e ricondurre così il fluido medesimo all’equilibrio. Più sorprendente ancora è,
che questa carica e scarica possano operarsi nell’acqua, la quale è per
stessa un buon conduttore; e che il torrente elettrico colpisca giustamente
il braccio della persona tuffato nell’acqua per toccare il pesce, o colpisca un
altro pesce, che nuota vicino (il qual pesce è percosso di maniera a non potersi
più sottrarre alla gola divorante dell'animale elettrico). Vero è, che si può spie-
gare tutto ciò perfettamente bene colla supposizione della grandissima quantità
di fluido elettrico scaricato nell’istante, il quale debbe gittarsi a preferenza
sopra quei conduttori, che sono migliori dell’acqua, come i metalli, e gli ani-
mali viventi: ciò che ha luogo parimenti nella scarica di una grande batteria,
per poco carica che sia, per piccola tensione che abbia l’elettricità. Ma sempre
resta a sapere, e pare incomprensibile, come un picciolo animale possa muovere
a suo talento unaprodigiosa quantità di fluido elettrico, e per qual mezzo.

§ CCXLIX. Punto non si dubita, che la torpedine, e l’anguilla tremante,