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debole da non potere attrarre tampoco un leggier filo? Or questo è che
c’importa in molti casi di sapere, specialmente quando si tratta di elettri-
cità naturale. Un conduttore atmosferico poco elevato non ordinaria-
mente segni, come già si è detto, che quando gli sovrasta oscuro nembo: a
cielo coperto d’alte nubi sparse o distese equabilmente, quando l’aria è in-
gombrata da nebbie, in tempo di pioggia placida ed anche dirotta, tranne
qualche rovescio improvviso, raro è che scorger vi si possa alcun indizio di
elettricità, o nulla mai a ciel sereno [1] , sia placido, sia ventoso. Stando per-
tanto alle apparenze, e al giudizio di un elettroscopio comune, anche de’ più
sensibili, direbbesi che il conduttore non è elettrizzato punto, e che per
conseguenza non domina elettricità di sorta ne’ campi dell’aria poco alti
ove quel conduttore porta la testa. Eppure non è così: un altro elettroscopio
di gran lunga migliore qual veramente può dirsi il nostro apparecchio, giac-
chè ne adempie con tanto vantaggio le funzioni, ci fa vedere che da qualche
elettricità è pur sempre investito quel conduttore, avvegnachè ne si mostri
di per affatto inerte: ci fa, dico, vedere e toccar con mano ch’egli non
ne è mai privo affatto; onde convien giudicare in egual modo che non ne
è mai priva l’aria che lo circonda. Ed ecco come restiamo convinti che anche
alla più bassa regione dell’atmosfera, e fino a pochi piedi da terra s’estende
l’azione costante e perenne dell’elettricità naturale. Cotal elettricità seb-
bene insensibile rimanga finchè da quel tratto d’atmosfera si comunica sol-
tanto al detto conduttore; ove poi per mezzo di lui si comunichi insieme-
mente all’elettroforo nostro, si raccorà entro a questo più facilmente, e
in maggior copia (a) ; si è per tal modo, che sorger quindi potranno i noti
segni di attrazione e di repulsione sensibili abbastanza per dinotarci senza
equivoco non che l’esistenza, la specie ancora dell’elettricità, cioè se posi-
tiva o negativa. Che più? non mancherà talora di comparire perfino qualche
scintilluzza. Ogniqualvolta poi il conduttore desse già di per se qualche
segno, movendo alcun poco un leggier filo, aspettatevi pure col' soccorso
del’ nostro apparecchio, scintille pungenti, e ogn’altro segno vigorosissimo.

3. Ma veniamo senza più al modo di far servire all’intento cotal ap-
parecchio, a cui in questo caso meglio che il nome che altronde porta di
elettroforo, l’altro già indicato di elettroscopio, anzi pure quello di micro-
elettroscopio potrebbe convenire. Ma io amo meglio di chiamarlo condensa-
tore dell’elettricità, per usare un termine semplice e piano, e che esprime
a un tempo la ragione e il modo de’ fenomeni di cui si tratta, come ve-
drassi nella 2a parte del presente scritto. Tutto dunque si riduce a queste
poche operazioni.