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Cosi è: i conduttori, singolarmente metallici, non sono atti soltanto a
tradurre l’elettricità già mossa o sbilanciata, come si è sempre creduto; ma
hanno la virtù e il potere di muoverla essi, di turbare il riposo al fluido elet-
trico, di concitarlo e metterlo in giro, qualunque volta in un circolo compito
trovisi, od un conduttore della classe dei conduttori umidi, tra due, della classe
dei conduttori secchi, tra due, dico, di questi dissimili, o sostanzialmente,
come oro, argento, mercurio da una parte, e piombo, stagno, zinco dall’altra,
od anche solo per qualche accidentale diversità di tempera, di levigamento ec...
Ovvero un conduttore secco tra due umidi parimenti diversi, come acqua pura,
acqua salata, aceto, spirito di vino, inchiostro, liquori, acidi alcalini ec... latte,
siero, sangue, mucco, saliva, orina, bile ecc.. . Con questo principio dimostrato da
sperienze dirette si spiegano tutti i fenomeni della pretesa, secondo me insussi-
stente, Elettricita animale, ed anche quello dell’eccitarsi qualche volta nelle
più favorevoli circostanze le contrazioni nella rana preparata di tutto punto
a maniera di GALVANI, senza l’intervento di alcun metallo, col far toccare, cioè,
immediatamente le gambe, segnatamente il muscolo gastrocnemio, e meglio
la sua parte tendinosa liscia e biancastra al troncone di spina, ossia ai muscoli
della schiena gementi sangue od altro umore, o i nervi ischiatici intrisi pari-
menti. Con questa e simili sperienze pretendono i Galvaniani di trionfare,
e che si dimostri un vero sbilancio di fluido Elettrico esistente fra i muscoli
della gamba e i nervi che vi s’impiantano, o una vera carica Elettrica prodotta
da virtù organica: ma io inclino molto più a credere, e sono anzi convinto che
anche qui gli organi non sieno che passivi, semplici Elettrometri, cioè; e che la
mossa al fluido, l’impulso originario proceda dal contatto di due conduttori
dissimili in qualche modo, quali sono nella superficie almeno, e laddove si
toccano il muscolo gastrocnemio col suo tendine da una parte vestito da una
membrana bianco-lucida, e dall’altra i nervi crurali sanguinolenti, o d’altro
umore intrisi, o la carne nuda e parimenti intrisa del dorso della rana di fresco
preparata; e tanto più mi confermo in questa credenza, dacchè ad ottenere
l’effetto delle convulsioni, che difficilmente, e rare volte riesce così, senza l’in-
tervento, cioè, di alcun metallo, e solo nelle rane vivacissime, e di fresco pre-
parate, non vale il contatto di qualunque siasi parte della gamba con qualunque
del dorso, ma vogliono essere certe parti, o certi punti, e or questi or quelli
secondo le circostanze, ma per lo più le indicate parti tendinose bianche verso
il piede colle rosse o gementi umori sul dorso, ai confini del taglio, dacchè
quando per avventura difficilmente si ottiene l’effetto, o più non si ottiene
affatto dopo qualche tempo, si torna spesso ad ottenerlo con bagnare uno
dei capi, singolarmente il dorso di scialiva, d’acqua salata, di spirito di vino,
d’inchiostro, ed anche di sangue, e far che riesca il contatto in tali punti ba-
gnati; all’incontro nulla succede, al principio, dopo bagnate bene e lavate
le parti nell’acqua pura. Scorgesi pertanto chiaramente da queste sperienze,