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le mie idee sullo svolgersi del flogisto in poche righe, che qui trascrivo. « Sic-
« chè quattro modi dobbiam distinguere, con cui il flogisto si muove da un corpo
« all'altro. 1° per una semplice blanda emanazione, onde vien tramandato
« es. gr. dal fegato di solfo. 2° per una vera e forzosa decomposizione, e tra-
« passo da uno in altro corpo fisso; es. gr. dal flusso nero alla calce me-
« tallica che si revivifica. 3° per una simile violenta decomposizione da un
« corpo fisso, seguita però da continuo trascorrimento d'esso flogisto, sciolto
« nell'aria ambiente: ciò che accade in un carbone che arde. 4° finalmente
« per una viva decomposizione e trascorrimento di flogisto da un corpo aereo
« in un altro, ossia dall'aria infiammabile alla comune ambiente: che è poi
« il fenomeno dell'avvampar di quell'aria, il fenomeno della fiamma ».

Or credo bene che, le cose spiegate di questa maniera, avrete meno
obbjezioni da farmi, quantunque vegga che la mia teoria, la quale così per
l'infiammazione come per la sola combustione suppone un trascorrimento del
flogisto fuori del corpo che arde, convenir non possa colla vostra che m'accen-
nate, la qual vuol che si dia un'accensione proveniente da vero assorbimento di
luce. Io vedrò volentieri la memoria che mi dite già preparata. Una parola
intanto: questo assorbimento di luce avrebbe mai luogo, secondo voi, nei
fosfori? Io non l'ammetto; e tengo che la luce de' fosfori provenga in loro
da una verace ma lenta combustione. Ho toccata leggermente la cosa nel-
l'operetta; ora sto estendendola un po' meglio in una lettera all'ab. ROZIER.

Venendo al fenomeno particolare della fiamma, che è il solo che io cerco
e trovo nell'aria infiammabile, se mai voleste disputare a questa cotal virtù
in grado senza pari, e qui fondaste le vostre obbjezioni, già io a quest'ora
l'ho vinta. Cosa venite a parlarmi di nafte, di olj eterei infiammabili per
eccellenza, e non restj neppure a piccole scintille di catena? A questi giorni
ho trovato la maniera di infiammare la mia aria paludosa diluta in dodici
volte tanto d'aria comune (vedete ridondanza di virtù) con la più piccola
scintilletta elettrica, che salta fra due capi di fil di ferro distanti una mezza
linea: quest'aria non mi manca mai d'infiammarsi alla prima di tali scin-
tilluzze. Io non dubito d'ottenere il medesimo effetto alla prima e più tenue
favilla della pietra focaja, quando potrò adattare l'ingegno che a tale ef-
fetto è necessario. Più sotto vi descriverò queste sperienze. Intanto vi do-
mando qual è quell'etere che voi infiammerete così per poco?

La mia teoria elettrico-aereo-infiammabile, vi dirò schietto, che da una
parte come più ci medito, e fo progressi nelle sperienze, mi compare viep-
più plausibile, dall'altra parte, come mi vengono a notizia diversi fatti di ac-
censioni spontanee dell'aria de' sepolcri, delle cisterne ec., concepisco de' forti
dubbj dell'insufficienza della spiegazione da me proposta. Ove prendere le
stelle cadenti? Ricorro è vero per alcuni casi a qualche favilla scossa dalla
pietra pe' colpi di martello, od altro nell'alzarla; una di queste scintille