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da quel merito e vanto dell’Elettroforo, che il volgo de’ Fisici, siccome voi
dite, troppo precipitosamente gli ha accordato. L’ammirazione, che molti
ne presero ha oltrepassato e quello ch’io poteva a buon dritto pretendere,
e ciò che avrei mai potuto sperare. Si è tenuto in conto di una scoperta mia
propria quello, ch’io fui ben lontano dall’attribuirmi, val a dire un nuovo
genere di Elettricità, ossia una nuova maniera di eccitarla. Si può vedere
per altro, ch’io faceva intendere assai chiaro col primo annunzio che uscì
del mio nuovo apparecchio nella Scelta d’Opuscoli di Milano per il mese d’A-
gosto (a) , e più apertamente ancora colla lettera al Dr. PRIESTLEY in data
de’ 10. Giugno, pubblicata in appresso nella medesima Scelta (b) , ch’io non
avea fatto altro più, che tener dietro, e dar risalto a un ramo di Elettricità,
che già era noto sotto il nome di Elettricità Vindice. Tanto non vien egli
indicato dai termini stessi, onde ho cognominata l’elettricità del mio appa-
rato Vindice indeficiente? Ma poi anche in termini più formali mi esprimeva
nella succennata lettera a PRIESTLEY: basta vederne il secondo paragrafo,
ove, dopo avergli detto, che i fatti ch’io era per riferire appartengono al-
l’Elettricità Vindice; e che egli da ciò immaginerebbe tosto, che si tratta d’una
lastra isolante vestita e snudata a vicenda della sua armatura, vengo a spie-
gare in qual maniera sono riuscito coll’ajuto d’un’armatura più conveniente,
e col surrogare alle consuete lastre di cristallo altre di resinosa materia a ren-
dere cotesta elettricità di una forza stupenda, e di una durevolezza ancor
più maravigliosa.

Ma non solamente ho io fatta menzione dell’Elettricità Vindice nel modo
che si è veduto: ho parlato eziandio della teoria di essa, e fatto capo [1] delle
sue leggi come di già stabilite. Ho detto in un luogo: siccome richiede la teo-
ria dell'Elettricità Vindice: sul fine poi della lettera mi trattengo a parlare
d’una contrarietà di sentimenti tra me e il Padre BECCARIA sul conto del-
l’elettricità dell’armatura in virtù della scarica, e per l’atto dello snudamento;
e mi argomento di comprovare con nuovi fatti quella mia opinione avanzata
già in una lettera latina al medesimo Padre BECCARIA impressa fin dall’anno
1769 (c) , nella quale molto mi occupava a sviluppare cotesto principio del-
l’Elettricità Vindice.

Egli è dunque fuor d’ogni dubbio e contrasto, ch’io era ben lungi dal pre-
tendere alla scoperta della sovente menzionata Elettricità Vindice, od a quelle
sue leggi già conosciute e stabilite; comechè io volgessi in mente già da