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la sua propria e assoluta elettricità. Questo è ciò ch’io mi argomentava di
provare dalla pag. 54 alla pag. 68. Ma il padre BECCARIA avea supposto che
nell’atto della scarica la faccia isolante si dispogliasse veramente e intiera-
mente della sua elettricità; e che poi questa elettricità la ripigliasse di bel
nuovo a costo dell’armatura, nell’atto e per l’atto di svellerle questa d’indosso.
Dopo il mio scritto indirizzatogli nel 1769 pubblicò egli nell’anno medesimo
il suo libro, in cui tratta diffusamente dell’elettricità vindice, inerendo sempre
al suo supposto della nuova elettricità che s’induca, estinta la prima, mercè
la scarica, in virtù dello snudamento della lastra: e nell’ultima opera - Elet-
tricità artificiale 1772 - dura pertinacemente in questo che le elettricità si
annullino per la scarica, e si rigenerino per lo snudamento, e vi insiste (pag. 407
e seg.). Or trovandosi le cose a tal passo condotte, e avendo io finalmente tra
mano fatti decisivi [1] , mi dica Ella se non dovrò valermene all’intento: mas-
sime quando egli nell’immaginare e far pruove a questo intendimento fu con-
dotto alla scoperta di quella elettricità, che chiamerò vindice indeficiente, e
indeficiente a tutto rigor di termine.

Per ritornare al fenomeno de’ palloncini di vetro, non so intendere come
non le quadri il dedurlo da quella notissima legge de’ movimenti elettrici,
per cui due corpi dotati di elettricità analoga, o le parti d’un medesimo corpo
tendono a scostarsi. Quando così richiede the electrical orthodoxy per usar
una frase del signor KINNERSLEY [2] , non si ha a rigettare un fatto o un canone
di questa per ciò solo che non se ne comprende la primaria cagione. Ammet-
tiamolo per ciò che egli è, per un fenomeno de’ più generali, a cui si riportano
tanti altri manifestamente, e che è la chiave di altri pure, di cui non si vede
la connessione a prima giunta, ma pure ci discuopre le analisi egualmente da
quello dipendenti. Ma Ella appunto se la prende contro la pretesa cagione
di tal fenomeno, e come si spiega scommetterei che ha giurato nimicizia con
quella forza di ripulsione che da taluno si vorrebbe intruder dappertutto.
Manco male ch’Ella non è altrettanto indisposta per quell’altra dell’attrazione,
per il che non le verrà poi molto a dispiacere la spiegazione che in più d’un
luogo ho recata dei movimenti elettrici, riducendoli, quelli pure di scosta-
mento, ad un solo principio d’attrazione. Il principio è che i corpi diversamente
elettrizzati si accostano: coerentemente a che due corpi dotati di analoga elet-
tricità non sono già animati da una forza ripulsiva, perchè si fuggano; ma
fan ciò sollecitati da corpi circostanti, od anche dalla sola aria ambiente, che
li attrae siccome meno elettrica d’essi. Il fatto è più chiaro a favore dell’at-