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§ 3. Ad ogni modo senza alcuna effusione reale di fluido elettrico si
forma d’attorno a quel corpo così elettrizzato un’atmosfera attiva, dispie-
gando esso ed estendendo a considerabile distanza una cotal forza o potenza,
per cui qualsiasi altro corpo immerso in cotesta sfera di attività ne viene
più o meno affetto, e si risente di quella elettricità in modo di dare esso
pure segni della medesima, cioè di elettricità per eccesso; e ciò tanto più
quanto si accosta più davvicino ad esso corpo realmente elettrizzato.

§ 4. Avviene in certo qual modo al fluido elettrico proprio del corpo
immerso in tale sfera di attività, comunque esso fluido di niente siasi accre-
sciuto, e punto non ecceda la dose naturale, che ecceda di tanto in forza
espansiva, invigorita e resa più intensa dalla sopra indicata azione, non
altrimenti che eccederebbe in forza espansiva l’aria di un recipiente che
avesse la sua densità naturale, ma che venisse riscaldata. Or immaginia-
mo, per concepire in qualche modo la cosa, che dal fluido elettrico con-
densato realmente nel conduttore a bella posta elettrizzato venga come
riscaldato quello di natural densità dell’altro corpo immerso in quella sfera
di attività, ecco che tende pur esso ad espandersi con un corrispondente
eccesso di forza; e fa quindi dare a questo corpo pure tutti i segni di elet-
tricità in più. L’accresciuta intensità pertanto della forza espansiva del
fluido elettrico suo proprio, non alcun accrescimento alla quantità di esso,
costituisce cotesta elettricità secondaria, od accidentale, che a differenza della
primaria e reale posseduta dal primo conduttore, cui venne effettivamente
infusa, chiameremo l’elettricità potenziale elettricità per consenso, di pres-
sione, o meglio potenziale.

§ 5. Cotesta elettricità potenziale del corpo attuato gli fa dare gli stessi
stessissimi segni, che da il corpo attuante, le stesse attrazioni e ripulsioni,
le stesse scintille, lanciando similmente contro un dito, od altro conduttore
che gli si accosti per toccarlo, tanto fluido elettrico quanto corrisponde alla
tensione cui è salito: insomma si comporta esso in tutto non altrimenti che
se avesse realmente in quantità quell’eccesso di fluido, di cui fa mostra; come
però non lo ha, rimasto essendo colla sola natural sua dose, con accresci-
mento soltanto dell’elasticità, tensione: ossia forza espansiva, egli è di questo
suo fluido proprio, che il medesimo dismette allorchè provocato coi toccamenti
vibra tal scintilla, impoverendosi per tal guisa, e divenendo elettrico realmente
in meno: la quale elettricità reale per difetto compensandosi colla virtuale per
eccesso, fa che si abbatta la tensione, e cada l’elettrometro del tutto, se
compita fu la scarica; cioè se quell’eccesso indotto nell’elasticità, ossia forza
espansiva del suo fluido elettrico, ha avuto pieno sfogo, o in parte solamente
se, e per quanto tale scarica non fu compita; cioè rimase addietro qualche
porzione di quel fluido, che in virtù di tal eccesso di forza tendeva a sor-
tirne. Si comporta, torno a dire, il corpo immerso nell’indicata atmosfera