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voi il sapete, ed è abbastanza noto; ma come sembra vi è passato sopra
troppo rapidamente, e che varie combinazioni ch’egli ha tralasciato di fare,
quelle sono che al mio proposito fanno il più, stimo quì di farne a modo
mio una breve analisi; e vi pongo sott’occhio la figura [1] la quale servirà
non tanto a facilitare a voi l’intelligenza di quello che verrò dicendo, quanto
ad agevolare a me medesimo il modo di spiegarmi, ed a risparmiarmi molti
giri di parole. Siano dunque due gran piatti A e B (quelli di Epino erano
tavole di legno vestite di foglietta metallica quadrati di superficie: tal enorme
grandezza non essendo all’intento mio necessaria, io mi servo di due scudi
d’Elettroforo, del diametro di due piedi circa), sostenuto ciascuno vertical-
mente sopra un’alta colonna di vetro intonacata di ceralacca in faccia uno
dell’altro, ma alla distanza di più piedi: sul dorso abbia questo e quello un
leggier pendolino aa bb, atto a servir d’elettrometro. Si elettrizzi il piatto A,
il suo Elettrometro aa che pendeva in aa salirà in ab ac, e se l’elettricità è
ben forte in ad: supponiamo che questa sia la massima tensione a cui quando
è giunta l’elettricità di A, schizza fuori spontanea da una punta ottusa
annessavi. Allora dunque il detto corpo ha ricevuta tutta l’elettricità che
può contenere in tale stato solitario.

Ma vi sarebbe mezzo di accrescerla questa sua capacità, lasciandolo
pur qual è e a suo luogo di farche esso riceva nuova dose di elettricità,
senza che sputi più nell’aria, di accumularvela a più alto grado? [2] Sì:
quando il mezzo si trovi conservando esso tuttavia la dose di elettricità
ricevuta, di far che l’elettrometro abbassi, ossia diminuisca in A e rallenti
quella gran tensione, il che come far si possa tosto vedremo. Ora il piatto
B non punto elettrizzato che dalla distanza a cui si trova nulla punto si
risente dell’elettricità del piatto A si porti innanzi, e si accosti tanto che co-
minci ad entrare nella sfera di attività di questa; si porti e. gr. a un piede di
distanza osserverete che il pendolino che giaceva inerte in b b comincerà
ad alzarsi in b c; avanzandolo ancora, e sempre di faccia, s’alzerà il filo di più
in più sempre, finchè portato a poca distanza e. gr. poco più di un pol-
lice avrà la tensione b d: intanto l’elettrometro del piatto A si manterrà
presso a poco alla sua tensione a d. L’istesso pendolino di B, o qualunque
altro filo similmente vibrato, accorrerà al dito o a qualunque altro corpo,
che gli presentiate non elettrico, e più fortemente ad un corpo animato di
elettricità contraria a quella del piatto A: e invece fuggirà da un corpo
dotato di elettricità omologa. Che concludere da ciò? Che A influisce colla