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§ 32. Si domanderà forse, come mai io giunga a misurare e valutare
queste impercettibili elettricità, ossia cariche minime della boccia di Leyden,
al di sotto cioè di un grado, anzi pure di 1/4 e di 1/10 di grado. Rispondo dunque,
che eseguisco ciò facilmente coll’aiuto del mio condensatore dell’elettricità:
istromento che ho in una Memoria particolare ampiamente descritto (r) , e che
mi ha servito in tante altre occasioni a discoprire e misurare elettricità in
niun’altra maniera sensibili.

§ 33. Or facendomi a riflettere sulla maggior facilità di convellersi i mu-
scoli, cioè per molto minor forza elettrica, se presentisi la positiva elettricità
ai nervi, che penetrano nell’interno di quelli, e la negativa all’esterna faccia
di essi muscoli, che se si proceda nel senso opposto, debbo dire, che ciò mi ha
mostrato come l' elettricità propria dell’ organo per cui si convelle mercè la
semplice applicazione dell’arco conduttore, se debbe, come pare, considerarsi
quale carica debolissima di una specie di boccetta di Leyden, ella è negativa
dalla parte del nervo, ossia nell’interiore del muscolo, ov’egli s’impianta, e
positiva nella faccia esterna; sicchè da questa a quella trascorre il fluido elet-
trico, ossia dal di fuori al di dentro, in tale spontanea o naturale scarica, non
già dal nervo al muscolo, ossia dal di dentro di questo al di fuori, come ha opi-
nato il Sig. GALVANI.