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Pr. 43.
[3]
Or dunque egli è colle indicate attenzioni nella costruzione
dell’Apparato, e mantenimento del medesimo in buon ordine, e ponendo cura
soprattutto, che la colonna rimanga nell’esteriore asciutta, ch’io ottengo gli
effetti elettrometrici fino a quel segno che ho sopra notato (Pr. ): ottengo
da 50 coppie metalliche di zinco e argento, o da 60 di zinco e rame, una
tensione elettrica che fa montare il mio elettrometro a paglie ad 1 buon
grado; e ciò senza aiuto di condensatore, col far comunicare a dirittura il
cappelletto di quest’elettrometro alla sommità di essa colonna; e così poi
una elettricità di 2 gradi da 100 di quelle, o 120, di queste coppie, ecc.
Pr. 44. Un’altra condizione affatto necessaria per ottenere tali segni
di elettrica tensione da una delle estremità dell’Apparato, dalla testa es. gr.
della colonna, è che l’altra estremità, il piede di essa colonna, comunichi col
suolo per mezzo di buoni o almen mediocri conduttori: condizione che abbiam
supposta nelle sperienze finor riportate, e intorno a cui convien ora trattenerci
di proposito.
Dirò dunque, che ove la colonna si truovi ad ambe le estremità
isolata, portata es. gr. da un piede o lastra asciutta di vetro, di solfo, di resina,
od altro coibente, non solamente non si ottiene più nè da un capo, nè dall’altro
di essa colonna, sia pur formata di 100 o più coppie metalliche, tanta elettri-
cità da rendersi sensibile a dirittura all’elettrometro, ma niente affatto, o ap-
pena un leggerissimo indizio, ricorrendo benanche al Condensatore.
La ragione
è, che non potendo l’un capo della colonna, es. gr. la sua base, trarre dal-
l'ampio ricettacolo della terra, da cui trovasi disgiunto, il fluido elettrico, onde
risarcirsi di quello spinto nel primo momento, verso l’altro capo, cessa di più
inviargliene, e quindi non può accumularsi in questo, e diradarsi in quello
esso fluido elettrico, che in picciolissima porzione
[4]
, la qual porzione nè è
sensibile, nè può divenirlo, non accrescendosi.
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