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stagno o piombo, o meglio argento contro zinco. Non così se i due metalli
saranno meno diversi, come oro e argento, argento e rame, rame e ferro ec.
Con questi metalli non abbastanza diversi si scuote benissimo una rana sven-
trata, e meglio se preparata di tutto punto, in guisa cioè, che le gambe tengano
al tronco per i soli nervi crurali; ma non la rana intiera, o scema soltanto del
capo, Ma che? si scuoterà, assai bene codesta ranapoco preparata avven-
gachè se voi tufferete in uno dei due bicchieri d’acqua l’estremità d’un arco
di zinco, o di stagno nudo, o bagnato d’acqua, e nell’altro bicchiero l’altra
estremità dell’istesso metallo sporcato a bella posta d’una goccia d’alcali:
meglio poi, e più che coll’arco formato de’ due metalli zinco e argento, se voi
fate l’esperienza con un arco di ferro solo, un capo del quale sia rivestito d’un
sottile strato, o tenga una goccia d’ossinitrico: e meglio ancora, in modo di
sorpassare ogni aspettazione, se voi prendete un arco d’argento intriso in una
delle estremità di solfuro di potassa.

§ XXV. La fig. 19 vi presenta il tipo di questa sperienza, in cui r è la rana,
b, b, i due bicchieri d’acqua, M M l’arco di un sol metallo, ed a la goccia, o sot-
tile strato di umor mucoso, salino ec. di cui è intonacato un capo di tal arco,
ossia che s'interpone da questa parte tra il metallo e l’acqua.

§ XXVI. Quando il liquore diverso dall’acqua è tale che le gambe, o il
tronco della rana soffrono d’esservi immersi senza danno o guasto presentaneo,
senza che ne vengano gravemente offese o disorganizzate le parti, sarà, forse
più a proposito, e l’esperienza riuscirà in certo modo più parlante, se si verrà
a farla empiendo uno de’ due bicchieri di esso liquore, e immergendovi a di-
rittura quella parte che si vuole della rana, mentre l’altra s’immergerà nel-
l’acqua dell’altro bicchiere. Allora l’arco di un sol metallo, che con un capo
s’intinga in uno dei due fluidi (quanto più profondamente, ossia in modo di
combaciarlo con più ampia superficie, tanto meglio), e coll’altro capo venga
a combaciare l’altro fluido, compiendo così il circolo, darà mossa alla corrente
elettrica, ed alle convulsioni della rana, egualmente o meglio, che nel modo
qui sopra descritto (§ 24, 25).

§ XXVII. L’esperienze riusciran meglio ancora servendosi di un arco
sibbene di un sol metallo, ma di due pezzi, ciascuno dei quali tengasi immerso
nel rispettivo liquore, tantochè lo tocchi in molti punti, e si adducano indi
tali due pezzi al mutuo contatto: il quale contatto basta, ed è presso a poco
indifferente in queste e simili sperienze, che succeda fra metallo e metallo in
molti o pochi punti, essendo questi conduttori eccellenti.

§ XXVIII. Ma non è già indifferente il più o men ampio contatto de’
metalli coi conduttori umidi, o di seconda classe molto meno perfetti dei primi;
e più ancora si ricerca esteso per i conduttori di detta seconda classe fra loro;
come pure che tutta la lunghezza, o serie di tai conduttori, presenti un largo
continuo canale, acciò libera passi la corrente elettrica. Quindi è, che fuori