§. [6] 57. Sper. 1a. Ho presentato l’apice dellalingua ad una punta discreta-
mente ottusa risaltante dal primo Conduttore di una Macchina ordinaria, elet-
trizzato, come si sa, positivamente, mantenendo costantemente tal distanza,
che non avesse ad eccitarsi alcuna scintilla ond’esserne punta, ma soltanto il
fiocco e venticello elettrico onde venir lambita e gentilmente stimolata essa
estremità della lingua: e in tal modo ho sentito distintamente in un col velli-
camento proprio di codesto venticello, l’istesso sapor acido, sebben più debole,
che mi eccita la lamina di stagno o di zinco nelle prove soprariferite.

Sper. 2a. L’esperienza riesce meglio, ed è men equivoca, se sostituiscasi
alla punta metallica ottusa un cono di legno, che sputi il fiocco senza vibrar
scintille neppur da vicino: portando allora la punta della lingua mano mano
più avanti, e poco meno che al contatto, distinguesi vieppiù, detto sapor acido
e sempre riconoscesi essere il medesimo affatto, che si prova, or più debole,
ora più intenso, col giuoco de’ due metalli posti sulla lingua, secondo che si
impiegano o quelli che contrapposti sono più o meno attivi ed efficaci, come
altrove si spiegherà più ampiamente.

Sper. 3a. Accertatomi bene di ciò son passato a presentare similmente la
punta della lingua al Conduttore de’ cuscini elettrizzato negativamente; e mal-
grado che sentissi anche qui il titillamento dell’aura elettrica, egualmente
forte, non ebbi punto di sapor acido: mi parve invece di sentire qualche cenno
di alcalino; ma nulla di deciso.

Sper. 4a. Provai in altra maniera portando la punta della lingua a contatto
immediato or dell’uno or dell’altro Conduttore, e tenendovela continuamente
applicata mentre si girava la macchina,, intanto che per facilitare il trascorri-
mento del fluido elettrico tenea stesa la mano ad un altro buon conduttore
comunicante ampiamente col pavimento umido, o meglio al conduttore dei
cuscini, se quello cui lambiva la lingua era il primo Conduttore, o vice versa:
ed anche qui provai il sapor acido, vivo molto, debolissimo, quando era
il conduttor positivo, che toccava la punta della lingua, cioè quando la corrente