Cart. Volt. I 25.

Una boccetta di 20. poll. quadr. di armatura si carica con 20, o 22. scin-
tille di un Elettroforo, avente lo scudo di 8. poll. circa di diametro, quando
questo è portato alla massima sua azione, si carica a gr. 20. dell’Elettrometro
a quadrante.

Questa boccetta di 20. poll. quadr. carica così a 20. gr. scaricandola sopra
la macchinetta mia, che misura la coibenza, ecc. fa saltare la scintilla dalla
punta al piattello di contro, nella distanza di lin. 4 1/2. comodamente, ma
non a quella di l. 4 3/4, cioè può spezzare uno strato d’aria grosso tra 4 1/2
e 4 3/4 lin.

Scaricando la stessa boccetta carica ai medesimi 20. gr. al rovescio,
cioè in guisa che il fluido elettrico debba andare dal piattello alla punta,
puossi far saltare la scintilla soltanto alla distanza di lin. 3 1/4 in 3 1/2.

Caricata la boccetta a gr. 30; e scaricata sul dritto, spezza uno strato
d’aria da grosso lin. 8 1/2 a l. 8 3/4.

Scaricata al rovescio da l. 4 1/2 a 1. 4 3/4.

Caricata a gr. 18. salta la scintilla sul dritto 1. 3 1/4 scarsa, sul rovescio
l. 2 1/2 a 2 3/4.

Caricata a gr. 10: sul dritto l. 1 3/4 a 2: sul rovescio l. 1 1/2 a 1 3/4.

Si vede da queste sperienze: 1o. che la distanza a cui salta la scintilla,
cresce assai più che in ragion semplice degli aumenti della carica; e quasi in
ragion dupla: 2o. che dirigendo la scarica dalla punta al piattello, il salto
fassi a distanza minore, che dal piattello alla punta, in una proporzione, che
arriva al doppio circa se la carica è forte ben 30. gradi, probabilmente a più
del doppio se sarà più forte ancora, cioè di 30. gr, cioè 40, 50, ecc., e al con-