Ant. Coll.: è la medesima memoria senza la prefazione di dedica allo Spallanzani,
alla quale però si accenna in nota posta a richiamo del titolo « Novus ac sim-
plicissimus.... » colle seguenti parole: « Quest’operetta fu dedicata dall’autore al
celebre Spallanzani, a cui pure inviò una piccola macchina elettrica con dischi
ed isolatori di legno ben tostati ».

M 1: è una lettera in data 10 luglio 1771, colla quale lo Spallanzani rispondeva al V.
ringraziandolo della macchina elettrica ricevuta.

R 2: è un manoscritto con cenni autobiografici del V., nel quale, a proposito della
memoria in oggetto, il V. stesso dice che in essa « dimostra come tutti i corpi ab-
« brustoliti, tranne i soli metalli, diventano non-conduttori, e ottimi elettrici
« per : quando però non sieno tanto abbrustoliti, che passino ad essere car-
« boni, nel qual caso son di nuovo conduttori e conduttori eccellenti: egli è il
« primo in questa operetta, ch’abbia suggerito l’idea di una macchina elet-
« trica, con un disco di cartone abbrustolito, colla quale confessa il Sig. Priestley
« rispondendogli in una sua lettera d’aver ottenuto belle e buone scintille ».

F 1: è una lettera in data 14 marzo 1772, del Priestley al V. nella quale il Priestley
conferma il funzionamento della macchina elettrica con dischi di cartone ab-
bruciacchiato, della quale il V. parla nel § XL della dissertazione che qui si
pubblica.

E fot. 6: è copia fotografica di una lettera del V. allo Spallanzani in data « Como 8 Di-
cembre 1772 », il cui Mns. originale trovasi presso la Biblioteca Municipale di
Reggio Emilia: si pubblica con riferimento ad una nota presentata da Ant. Coll.
al § III.