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ELETTRICITÀ ANIMALE SPONTANEA E PROPRIA DE'MEMBRI ANCHE RECISI
FINCHÈ VI DURA QUALCHE VITALITÀ.

11. Questa elettricità propria e nativa degli Animali, non estranea e
infusa altronde, si manifesta in ispecial modo nelle rane preparate nella maniera
qui sopra descritta (3. 4.); e con simile artificio d'isolare i nervi, ed armarli
di foglia metallica, si discopre anche negli altri animali, non solo di sangue
freddo, ma eziandio di sangue caldo: si manifesta, dico, tal elettricità animale
nativa dal suscitarsi le stesse contrazioni muscolari, convulsioni e spasmodie,
che si è veduto venir prodotte dall'elettricità artificiale, senza punto impiegar
questa, debole forte, e con non altro che stabilire una comunicazione
di conduttori dell'elettricità,, e massime metallici, non interrotti da alcun
coibente tra i muscoli e i nervi.

12. E in vero cotest'arco conduttore non possedendo più meno
della sua dose naturale di fluido elettrico, non può dar nulla, togliere all'animale
preparato o non preparato, il quale possegga del pari la dose naturale'
di fluido uniformemente distribuito, ossia in equilibrio tralle sue parti. Che
se dunque un tal arco conduttore (fatto es. gr. di un pezzo di filo metallico
piegato a forma di C), applicato quinci al muscolo, e quindi al nervo, moto
al fluido elettrico, e occasiona le anzidette convulsioni, è pur evidente che esso
fluido trovasi tra quelle parti dell'animale in qualche modo sbilanciato; e
che l'arco conduttore, o scaricatore s'impiega a riparare tale sbilancio, com'è
suo proprio ed unico officio. Insomma non può detto arco determinare al moto
il fluido elettrico, se questo non vi tende diggià: non può che prestargli la via.

13. Per la rana preparata di fresco, e finchè sostengonsi in pieno vigore
le sue forze vitali, possono entrare nel circuito, ossia far parte dell'arco con-
duttore, anche dei deferenti non perfettissimi, come un corpo d'acqua, una o
più persone, e fino de' corpi riconosciuti per molto cattivi conduttori, quali
sono un tavolo di legno o di marmo non molto umidi, un tappeto, una parte di
pavimento, di muro ecc.: solamente i veri coibenti, cioè vetri, resine, sete, ecc.
impediscono la scarica e fan quindi mancare l'effetto delle convulsioni.

14. A misura che languiscono le forze nell'animale, o membri dell'animale
recisi, cioè poco dopo la preparazione, cominciano i cattivi conduttori,
pietre, muri, legni, panni, ec. a trattenere o ritardare talmente il libero corso
del fluido elettrico proveniente da una delle due parti dell'animale (che tende
a passare dai nervi ai muscoli, o da questi a quelli), che più non succedono le
contrazioni muscolari; per le quali è richiesto un più pronto e rapido passaggio,
una violenta incursione (violenta, dico, in proporzione) di esso fluido elettrico.

15. Appresso l'impediscono, o trattengon di troppo, e fanno per conse-