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RISPOSTA ALLE DOMANDE
DELL'ABATE TOMMASELLI.

Dalle domande [1] , che mi fa il Sig. Ab. TOMMASELLI di Verona pare, che
nella rana preparata alla maniera del DOT. GALVANI considerisi anche da lui
il muscolo col nervo che fuori ne pende, come una specie di boccetta di Leyden;
onde abbia luogo, ogni volta che si eccitano coi varj indicati artificj le convul-
sioni e moti, una tal quale carica, indi la scarica di fluido elettrico dal di dentro
al di fuori, o viceversa. Ma io stimo che la cosa proceda, molto più semplice-
mente, in particolare, allorché si mette in opera l’elettricità artificiale. Secondo
me di null’altro v’è bisogno, se non di un trascorrimento qualsiasi di fluido
elettrico da un capo all’altro dell’animale o di que’ membri che hanno a scuo-
tersi per l’interne loro parti, e segnatamente per la via de’ nervi. Trapassando
dunque il fluido per cammin dritto dalla testa o dalla schiena ai piedi dell’ani-
maletto sottopposto all’esperienza, oppur da questi a quella,, ne avvengono
le convulsioni, sbalzi ecc. ogniqualvolta la corrente è rapida e copiosa, abba-
stanza: e lo è già, per la rana anche intiera e intatta, quella proveniente. da