105

4. Più forti ancora di molto riusciranno toccando a un tempo con un dito
i muscoli, e con un altro i nervi o la spin a.

5. Gioverà non poco ad avere più grande effetto in ciascuna delle tre sper.
precedenti, se invece di toccare con un dito sia i muscoli (sper. 2 a ), sia la
spina (3 a ), sia tutt’e due (4 a ), si farà ciò con una verga metallica, o con due,
una per man o.

6. Ma oltremodo fortissime nasceranno le convulsioni, i stiramenti, e
inarcature, lo sbattere delle gambe e coscie, e il calcitrare, se i due toccamenti
facciansi coi due capi d’un arco metallico, massime tenuto per un manico
isolant e.

7. Quest’ultimo modo essendo l’ottimo di concitare i descritti grandi e
violenti moti musculari, non solamente prevale di gran lunga a tutti gli altri,
ma dura per un discreto tempo cioè di alcuni minuti ad essere efficace, anche
dopo che quelli han cessato di esserlo, il che fanno un dopo l’altro ben presto,
laddove gli altri cessano assai più presto, e sì nell’ordine appunto con cui stanno
già sopra registrati, cioè a dire che quando non si fa più niente sperimentando
come ne’ § 2 e 3 si ottien qualche cosa ricorrendo al modo del § 4, e quando
neppur questo più vale, vale ilpoi ile il settimo finalmente li lascia ad-
dietro tutti di un pezz o.

8. Egli è quasi l’istesso, se l’arco conduttore metallico che si adopera sia
di un pezzo o di due, e se o prima si congiungano, oppur toccando prima con
ciascuno de’ loro capi qui un muscolo delle gambe, l’uncino che trapassa,
la spinal midolla, o la spina medesima, vengano poi essi medesimi a toccarsi,
e a far di due un sol conduttore: egli è nel momento di tal congiungimento, che
si eccitano le solite contrazioni e scosse dei muscoli; e si ripetono ad ogni volta,
che distaccati tornano ad unirs i.

9. Ma se l’indicato modo dell’arco conduttore metallico d’uno o di due
pezzi (7, 8) è l’ottimo, come si è detto (7), per concitare a nostra posta le con-
vulsioni nelle gambe e coscie della rana, non è già la miglior disposizione quella
della rana preperata così semplicemente, e collocata nuda sulla nuda focaccia
di solfo, o di resina; e tosto o tardi viene il tempo, che più non compajono le
convulsioni, o rade volte toccando muscoli e spina insieme coi due capi dell’arco.
Allora a far che il giuoco riesca di bel nuovo, basta sottoporre a detta spina
un piattello metallico, e un altro alle gambe della rana, in guisa che tai piat-
telli non si tocchino. E perchè non comunichino tra loro per mezzo d’altro
conduttore di elettricità si lascino pure sull’istessa focaccia di solfo, o si collo-
chino sopra altri piedi isolanti, e. g. sopra due bicchieri di vetro asciutti. Non
sarebbe gran male se posassero anche sopra qualsivoglia piano che fosse con-
duttore, ma imperfetto conduttore, come un tavolo di marmo, o di legno;
ma è meglio sempre che stiano isolat i.

Or dunque adagiate le gambe e coscie della rana sopra uno di tai piattelli,