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la lingua è meramente passiva, e attivi in vece i metalli; son essi in codeste
sperienze i veri motori, gl’incitatori della corrente elettrica. Quello, che dico
dell’argento e dello zinco, intendesi di due altri metalli diversi, o di specie
e sostanzialmente, o per una od altra accidentale modificazione: la sola circo-
stanza da notarsi, e che fa molto al mio proposito, è che gli effetti sono tanto
meno energici, quanto meno differiscono tra loro i metalli messi alla prova
in ordine alla virtù di smuovere il fluido elettrico, al potere che hanno di spin-
gere o di attrarre esso fluido posti al combaciamento de’ corpi umidi: in una
parola quanto meno distano uno dall’altro nella serie o scala, in cui furono
da me noverati nella lettera precedente sul fine del primo §. E quello, che dico
della lingua, applichisi anche ad altri muscoli e nervi inservienti al moto
de’medesimi, anzi pure ai nervi soli; giacchè per eccitare le contrazioni de’ mu-
scoli volontarj (notisi volontarj) non è punto necessario, che il fluido elettrico
venga tradotto da questi a quegli, o da quegli a questi; ma basta fare che scorra
per un brevissimo tratto dal [2] nervo solo, come avverrà per es. se stringesi
dolcemente con una pinzetta d’argento il tronco nervoso, dove che sia, o poco
sopra o poco sotto, anche alla distanza di una sola linea, o minore, serrisi il
medesimo con altra pinzetta di ferro, di stagno, o meglio di zinco, indi facciasi
toccare addirittura una pinzetta all’altra, oppur congiungansi con qualsisia
intermedio metallo (b) .