NOTE DELLA COMMISSIONE
ED AGGIUNTE TRATTE DAI MANOSCRITTI DI A. VOLTA

[1] In Cart. Volt. J 39 e J 50 sono vari fogli con numerosissimi appunti di queste sperienze,
alle quali il V. accenna anche nella 3a e nella 4a di queste lettere al Vassalli e nella 1a al Gren ( § 35).

[2] Qui s’interrompe il Mns. L 17; la continuazione che segue è tratta da J 33.

[3] Qui finisce il Mns. J 33. Nel Mns. L 17, che ha uno svolgimento analogo al Mns. J 33,
la lettera continua così:

A scuotere e. g. una rana intiera e intatta, oppur decapitata soltanto e
scorticata senza ulterior dissezione, ad eccitarvi le convulsioni toniche con due
metalli applicati uno e l’altro al dorso o al ventre e alle gambe e così pure
a indurre le stesse convulsioni in una od ambe le gambe con applicare ad esse
sole i due metalli, non basta qualunque picciola diversità fra questi, come basta
allorchè si applicano ne’ modi soliti alle rane finite di preparare e neppur basta
una diversità mediocre [4]; ma ci vuol grande: quella tra argento e ferro, tra
ottone e piombo o stagno, non lo sono ancora abbastanza, o ci arrivano appena:
per riuscir bene conviene dall’argento e. g. che è quasi ad un’estremità della
scala venire fino al piombo, che sta presso a poco nel mezzo, oppure dal piombo
allo zinco, che sta all’altra estremità. Or bene anche con un solo metallo,
massime se sia zinco, io giungo ad eccitare le convulsioni nella rana intiera e
intatta, o decapitata soltanto e scorticata, applicando una lamina del mede-
simo parte ad una gamba molto umida naturalmente o che bagno a bella posta
con acqua, parte all’altra gamba, o alla schiena, quale gamba o schiena ho pro-
sciugato prima da ogni umor acquoso, e dal sangue, indi intrise largamente
di olio di tartaro.

[4] La lezione della lettera 5a pubblicata dal Cantoni finisce qui: il poco che segue tro-
vasi su di un altro foglio rinvenuto dal prof. A. Volta J.r.