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od è venuto almeno a più perfetto combaciamento colla parte dell’animale
che esso copre e bagna; la qual parte, se mai trovisi molto immollata e gron-
dante d’umor acquoso allorquando le si sovrappone il liquor alcalino o l’acqua
salata, ec,., più tardi ancora, e men bene riescono le sperienze; e ciò per la ra-
gione che diluendosi soverchiam.e da tal umor acqueo quell’altro liquor salino
o saponaceo ove uno strato si mescola coll’altro, esso liquore salino o sapo-
naceo non è più quello, non è più ivi, quanto dovrebbe esserlo, diverso da’ con-
duttori animali cui si frappone, ossia dall’umore che rende tali sostanze ani-
mali appunto conduttrici. Se al contrario la dose del liquor salino o saponaceo
sopravanza di molto quella dell’acqua che bagna la rispettiva parte della gamba,
o del tronco della rana, l’effetto che non succedeva sulla prime, si ottiene di
a qualche tempo, quando cioè scompartita quella poca acqua nella massa
grande dell’altro liquore o del sapone, si perde in certo modo entro a questa,
a segno che riesce quel tal conduttore umido interposto abbastanza diverso
dalle parti animali, cui sta a contatto.

Farò osservare ancora, che quando si adopera acqua fortem.e salata, e
più i liquori acidi od alcalini, que’ muscoli della rana, che ne sono tocchi e
penetrati si risentono notabilm.e a siffatti stimoli, tantochè vi si osservano
de’ tremori, de’ palpiti e subsulti. Sono però tali convulsioni soltanto parziali
a quelle fibre e a que’ muscoli, che il liquore irrita localm.e, e non trapassano
alle parti lontane, dal tronco cioè, che ne sia intriso, alle gambe posteriori;
e si distinguono troppo bene da quelle altre convulsioni più grandi ed estese,
che prendono tutti i muscoli di esse gambe da cima a fondo, e le fan balzare,
ogni qualvolta una di esse gambe si ripiega in modo, che venga il suo gran ten-
dine a toccare il detto liquore, o la parte imbevutane del tronco, e con tali
combaciamenti s’incita e si mette in corrente il fluido elettrico.

Del resto si può fare in modo, che il liquor acre e stimolante non penetri
o punga alcun muscolo dell’animale, e meno i nervi; e schivare così qualunque
irritazione e offesa, che possa il medesimo cagionarvi. Basta porre a contatto
del tronco della rana un brano di carne fresca e succosa tagliata ad un animale
qualunque, un pezzo di latte coagulato, di bianco d’uovo indurito, di polenta,
oppure una lista di cartone, di pelle, di esca, inzuppata d’acqua, un trincio
di frutto ben succoso, ec., insomma un conduttore qualunque della 2a classe,
che sia però conduttor buono; e sopra alcuni punti di tal conduttore appli-
cato al tronco della rana mettere il liquor salino di cui si tratta, o un pez-
zetto di spugna, o di esca ben inzuppatone: così disposte le cose adducasi
la gamba della rana, ossia il solito tendine al contatto di tal liquore, o della
spugna imbevutane; e succederanno le convulsioni quasi egualmente, che se
esso liquore si trovasse a contatto immediato del tronco della rana. Dico
quasi egualmente, in supposto che il corpo ad esso tronco applicato, e sia buon
conduttore, come già ho accennato, e di non molta lunghezza, come ora sog-