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faccia cioè del tendine, nervo, o muscolo che vengono a combaciare, ossia
dall’umore in massima parte acquoso che irrora tali parti animali, e che le
rende appunto conduttrici (giacchè disseccate non lo sono più): differiscono
tanto appena da movere una corrente elettrica estremam.e debole; la quale
potrà per sorte, in un caso cioè fra mille, eccitare le convulsioni in qualche
rana allora allora preparata, e fornita di una prodigiosa sensibilità; ma nelle
altre 999 sperienze, non varrà a produrre il minimo moto muscolare. Per dare
una mossa alquanto più forte al fluido elettrico, e indurre una corrente valevole
a scuotere anche delle rane dotate di un'eccitabilità ordinaria, sol che siano
perfettamente e di fresco preparate, conviene che il conduttore intermedio
fra la gamba o il suo gran tendine, e i nervi ischiatici o i muscoli dorsali, sia,
o sangue viscido, o altro umore notabilm.e diverso dall’acqua.

Ed ecco perchè succede non rare volte l'esperienza nella rana lorda del
sangue colato dalle ferite nella dissezione sofferta, e meglio ove tal sangue
divenuto men acquoso si prova al tatto viscido e tegnente: perchè più non
succede dopo che si è ben detersa essa rana preparata con diguazzarla e fre-
garla in acqua netta, come notato già abbiamo nella lettera preced.e: perchè
finalm.e tornano a riuscire le prove, se asciugata dall’acqua s’imbratti di nuovo
la parte, che si vuol addurre al contatto, di sangue viscido, o d’altro umore
glutinoso o salino. Così è: quando per mancanza di tal sangue o di tal altro
umore assai diverso dall’acqua, non si ottengono convulsioni nella rana in
qualunque modo si faccia toccare una delle sue gambe, e neppure il tendine
procedente dal muscolo gastrocnemio, sia ai nervi ischiatici, sia a questa o a
quella parte del tronco; si riesce molte volte sporcando a bella posta o detti
nervi, o qualche parte del dorso, o il detto tendine di sangue denso e viscido,
di scialiva, d’orina, o meglio d’acqua salata; e facendo succedere il contatto
della gamba ripiegata in quel luogo appunto coperto dall’uno o l’altro dei
nominati umori.

Più facilmente si riesce sporcando una o l’altra di quelle parti di sapone
stemperato in poca acqua; assai meglio ancora bagnandola con qualche goccia
di un acido concentrato; e soprattutto con un forte liquor alcalino; tantochè
in questa maniera (ben inteso che si adduca al contatto il noto tendine) non
vi è rana anche debole, in cui io non giungi ad eccitare le convulsioni, anche
molti minuti dopo la sua preparazione. Dalle sperienze fin qui prodotte, e da
altre molte che produrrò in seguito, appare che basta un sottile strato di tali
umori che si frapponga nel luogo ove vengono ad affrontarsi la gamba, ossia
l'indicato suo gran tendine da una parte, e i nervi ischiatici, o qualsisia parte
carnosa del tronco dall’altra; tanto chè il contatto di codeste due parti del-
l’animale non sia immediato; che basta insomma, che l’una o l’altra ne sia ap-
pena ricoperta o velata ne’ punti ove ha da succedere il combaciamento. Ma
se così poco basta; il molto neppure nuoce: voglio dire non è altrimenti pregiu-