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preparata nell’indicata guisa, o che trovisi dopo alcuni minuti scemata nota-
bilmente la sua eccitabilità, o che non abbiavi l’intreccio de’ tre conduttori
diversi, o che finalmente non sian questi diversi abbastanza, le convulsioni
non succedono.

Lasciando ciò che riguarda l’eccitabilità, de’ nervi e muscoli della rana,
che dev’essere molto grande, acciò riescano le sperienze di cui si tratta, come
ho inculcato più volte, consideriamo particolarmente l’ultima circostanza,
cioè come non solam.e vi vuole il concorso di tre conduttori diversi [l], ma che
siano molto diversi; e vediamo quali riescano per tal riguardo più o meno ac-
conci.

Risponde dunque assai bene l’esperienza ove una parte qualunque del
tendine forte e compatto di bianca e lucida superficie, il qual procede dal mu-
scolo gastrocnemio, e si prolunga al di dell’articolaz.e del piede qual lamina
di un colore di perla si contrapponga ai delicati nervi ischiatici di un bianco
morto, o alle carni rubiconde e molli del tronco; ben inteso che non vengano
a immediato contatto; ma vi abbia di mezzo o sangue, o altro umor glutinoso
o salso: risponde, dico, l’esperienza assai bene, riuscendo spesso così di eccitare
le convulsioni nelle gambe della rana anche alcuni minuti dopo che è stata
preparata a dovere. All’incontro risponde molto male ove si contrappongano
le parti carnose della gamba o della coscia, sia pur anche l’istesso muscolo
gastrocnemio dal mezzo in su, ai detti nervi, o peggio a qualsisia parte carnosa
del tronco: tanto male, che non si ha quasi mai l’effetto delle convulsioni,
quand’anche vi sia interposto il migliore tra gli umori glutinosi o salini, quello
che più facilita la riuscita, cioè un forte alcali.

Dico quasi mai; perchè succede pure qualche volta di eccitarsi le convul-
sioni anche con tali contatti di muscoli contro nervi, e di muscoli contro muscoli
sporchi di sangue o d’altro umore glutinoso o salino (giacchè sempre un di
questi deve frapporsi, come più d’una volta si è avvertito); tale è la sperienza
rammemorata nelle lettere precedenti, e che dobbiamo all’Autore dell’opera
Dell’uso e dell’attività dell’arco conduttore ec., in cui pendendo fuor dalle coscie
i nervi ischiatici, o soli, o con un pezzo di spina attaccata, si fan battere o que’
nervi, o codesto pezzo di spina contro le coscie medesime, e si eccitano con ciò
le convulsioni in tutti i muscoli delle gambe da cima a fondo, massime se siansi
previamente bagnate le parti di acqua salata; tali ancora e somiglianti le spe-
rienze del Dr. VALLI, nelle quali una persona tenendo sospesa pe’ piedi la rana
preparata con una mano umida o colla bocca, tocca con un dito dell’altra mano,
o meglio colla lingua i nervi ischiatici, o il pezzo di spina dorsale che ne pende;
oppure facendo pescare nell’acqua di un gran bicchiere detta spina, con parte
de’ nervi, viene poi a compire il circolo con intingere con un dito nell’istes-
s’acqua, o con farvelo intingere da altra persona, con cui fa catena dandosi
mano, ec. Ma codeste sperienze succedono ben di raro, e vorrei quasi dire per