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lucido brillante. Che se ambedue i pezzi di piombo si rendano egualmente lu-
centi e forbiti, non riesce più l’esperienza, o non così bene, come allorchè lo
è reso un solo [1]

Del resto quando ho posta tutta la cura, acciò le due armature metalliche
applicate o ai membri della rana immediatamente, o all’acqua, o corpi bagnati,
tra cui trovasi la medesima collocata, fossero al più possibile simili; quando ho
impiegato da una parte e dall’altra lastrette o fili d’oro e d’argento della me-
desima pasta; non ho mai o quasi mai veduto eccitarsi le convulsioni nella
rana all’atto di far comunicare tra loro, sia con immediato contatto, sia me-
diante un altro arco metallico, tali armature simili, per vivace che fosse l’ani-
maletto, e preparato di fresco nella miglior maniera. Dico quasi mai per cautela,
e perchè talvolta ebbesi pure alcun debole effetto: quale però ho tutta la ra-
gione di attribuire alla non perfettissima eguaglianza di dette armature; al-
l’essersi pur trovate in qualche cosa dissimili.

Dopo tutto questo se GALVANI, od altri vorranno ancora sostenere, che
ne’ casi almeno, in cui servono ad eccitare le contrazioni e moti gagliardi o
deboli nella rana preparata alla sua maniera due metalli simili, o i due capi
dell’istesso pezzo di metallo, la spinta al fluido elettrico non possa venir data
se non dagli organi dell’animale; e che però sussiste nel senso da lui voluto
la vera Elettricità animale: io risponderò negando che siano perfettamente
e in tutto eguali tai metalli, allorchè si ottengono codesti effetti: dirò che dif-
feriscono o pel calore, o per la tempera, o per il polimento e lucentezza: le
quali circostanze ho provato avere non poca influenza, e indurre non minor
differenza in ordine alla virtù di smuovere il fluido elettrico nell’acqua o corpi
umidi combaciati, di quel che faccia la diversa qualità di alcuni metalli. Sta
a GALVANI a provare che niuna minima differenza si trovi rispetto a tali modi-
ficazioni, e ad altre non conosciute, che per avventura influir possono, niuna
differenza, dico, percettibile od impercettibile tra il capo metallico che s’in-
tinge in un bicchiere e quello intinto nell’altro, ossia che si applicano quinci
alle gambe posteriori della rana preparata, e quindi alla parte superiore de’
nervi, o al tronco: sta a lui a provare (cosa ben difficile, per non dire impossi-
bile) cotale perfetta somiglianza, e identità’ dei due capi dell’arco metallico,
quando pur succede che valga, senza il concorso di altro metallo diverso, ad
eccitare le convulsioni; mentre io ho provato già, che una diversità qualsiasi
de’ metalli, o sostanziale od accidentale è valevole a dare mossa al fluido elet-
trico, a metterlo in corso con tale forza da produrre quegli effetti, che i metalli
simili al più possibile non son atti ad eccitare. Or se questo principio, se tale,