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Queste sperienze, tra le molte maniere che io ho trovato di poterle fare
e variare, riescono in particolar modo sorprendenti ed espressive nella seguente.
Siano quattro o più persone isolate, od anche co’ piedi sul pavimento, se questo
non è umido molto; e comunichino, ossian faccian catena fra di loro, uno toc-
cando col dito la punta della lingua al vicino, un altro toccando similmente
il nudo bulbo dell’occhio all’altro suo vicino, ed altri due tenendo colle dita
bagnate, pe’ piedi l’uno, l’altro pel dorso, una rana preparata di fresco, cioè
scorticata e sventrata; finalmente il primo della fila impugnata colla mano
pure bagnata una lastra di zinco, e l’ultimo una d’argento, le portino al mutuo
contatto: nascerà all’istante sull’apice della lingua toccato da chi tiene nell’altra
mano il zinco, un sapor acido; nell’occhio toccato dal dito di un altro un lampo
di luce; e le gambe della rana tenuta tra le due mani si convelleranno violen-
temente.

Ecco dunque il fluido elettrico, che scorre ed attraversa tutta quella ca-
tena di persone: le quali se si domanda perchè non si risentano di alcuna scossa
nelle braccia ec., è facile rispondere, che la corrente non è abbastanza grande
e impetuosa per ciò; ma che lo è bene per eccitare que’ nervi che sono sensi-
bilissimi, e pel sentiero de’ quali passa il detto fluido raccolto e ristretto, cioè
i nervi del gusto, che si presentano quasi a nudo sulla punta e bordi della lingua,
quei della visione esistenti in fondo all’occhio, e i crurali della rana sventrata,
i quali tutti trovansi sul passaggio della corrente elettrica nella sperienza di
cui parliamo.

Or cosa mai vi è qui, che indichi Elettricità animale, vale a dire propria e
originaria degli organi? E non è anzi più probabile, che sian essi meramente
passivi, semplici Elettrometri molto sensibili, e attivi in vece i metalli; cioè
che dal contatto di questi venga originariamente dato l’impulso al fluido elet-
trico; che in somma siano tai metalli non semplici conduttori o deferenti,
ma veri motori d’elettricità? Che dico più probabile? Egli è pure evidente,
che tutto qui dipende dai metalli; edalla loro diversa qualità, necessario
essendo per la riuscita delle sperienze, di cui si tratta, che siano due metalli
dissimili: condizione soprattutto e assolutamente indispensabile. Anzichè
dunque chiamarsi Elettricità animale, potrebbe dirsi a più buon diritto Elet-
tricità metallica.

mi si opponga, che qualche volta si ottengono i moti della rana pre-
parata alla maniera di GALVANI, anche impiegando metalli dell’istessa qua-
lità da una parte e dall’altra, cioè argento e argento, mercurio e mercurio
stagno e stagno, ferro e ferro. Sì, s’ottengono (non sempre però) ne’ primi mo-
menti, quando l’animaletto preparato nella miglior maniera è ancora tanto
eccitabile, che per un nulla si risente. Ma come assicurarsi, che siano perfet-
tamente e in tutto eguali i metalli che s’adoprano? Lo siano pure di nome e
nella sostanza: ma le qualità accidentali di durezza, di tempera, di levigamento