LETTERA PRIMA. (a)

Che pensa Ella della pretesa Elettricità Animale? Per me sono convinto
da un pezzo, che tutta l’azione procede originariamente dai metalli comba-
cianti un corpo umido qualunque, o l’acqua stessa; in virtù del quale com-
baciamento viene spinto avanti il fluido elettrico in esso corpo umido od acqueo
dai metalli medesimi, da quale più, da quale meno (più di tutti dal zinco,
meno quasi di tutti dall’argento); onde indotta una comunicazione non in-
terrotta di acconci conduttori è tratto esso fluido in un continuo giro. Se di
questo circolo conduttore pertanto, ed in qualunque sua parte, facciano anello
di comunicazione i nervi crurali della rana tagliata in guisa, che per questi
soli debba passare ristretta tutta o quasi tutta la corrente elettrica, o qualsisia
altro nervo inserviente al moto di qualche arto, e di qualsisia altro animale,
nel tempo e fino a tantochè mantengono tali nervi un resto di vitalità; ecco che
i muscoli e i membri obbedienti a tali nervi si convellono, tostochè compiendosi
il circolo dei conduttori si luogo a tal corrente elettrica, e tutte le volte che
interrotto a bella posta si compie di nuovo esso circolo. Se in vece dei nervi
inservienti al moto trovansi nel circolo quelli dell’apice o bordi della lingua
inservienti al gusto, oppur quelli inservienti alla visione, si eccita la sensazione
corrispondente di sapore, o di luce; e queste sensazioni, e questi moti tanto più
vigorosi, quanto i due metalli impiegati son più distanti fra di loro nell’ordine
che vengono qui appresso nominati: zinco, foglio stagnato, stagno comune in
lastra, piombo, ferro, ottone e bronzi di varia qualità, rame, platina, oro, ar-
gento, mercurio, piombaggine: ai quali debbono aggiungersi per ultimo
alcuni carboni di legna, quelli cioè che riescono deferenti quasi al pari dei me-
talli; giacchè gli altri o non servono, o male.