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propriato ed efficace, qual è l’elettrico, avendolo, dirò così, sotto mano nella
sede medesima della volontà? Perchè non trarrà partito da un fluidoagile
ed obbediente, e cui basta inviare, ossia mettere in corrente anche in poca
copia per un picciolo tratto, e fin per pochi punti del nervo che regge tale o
tal altro muscolo, acciò si ecciti la virtù nervea, e per essa succeda il moto del
rispettivo muscolo? Che ciò infatti basti lo dimostrano le sperienze con cui
si eccitano le più valide contrazioni de’ muscoli volontarj col movere artifi-
cialmente in qualsisia modo, e far passare una picciolissima corrente elettrica
per un brevissimo tratto del tronco nervoso, che va a que’ tali muscoli: come
allorquando si vengono a toccare con due metalli diversi due parti più o meno
distanti, ed anche vicinissime, della midolla spinale, o del nervo crurale che
sorte dalla medesima, con che compiendosi indi l’arco metallico avviene si
scuotano violentemente tutti i muscoli della gamba ecc.. Insomma se dobbiam
credere che a qualche fluido abbia a dare impulso la volontà per stimolare,
ossia eccitare l’energia de’ nervi, che reggono i muscoli volontarj, non andiamo
a cercar altro fluido che l’elettrico già presente, e pronto, e la di cui efficacia
a tal uopo ci è da tante sperienze dimostrata.

Altronde un potere della volontà sul fluido elettrico, ein un grado
insigne, dobbiam pur riconoscerlo, ed è manifesto nella Torpedine, ed altri
pesci elettrici, che provveduti di organi particolari, e di un grande apparato
di nervi, che vanno a quelli, movono a lor grado tanta copia di fluido elettrico,
che arriva a dare forti scosse a chi li tocca, ecc.. Or perchè se l’elettricità non
è estranea all’economia animale, se compare con tanto vigore e sfoggio in co-
testi animali forniti di una strana copia di nervi, e se è provato che appunto
da essi nervi, e dal cervello onde derivano, move essa elettricità (giacchè o
estratti gli organi che ne abbondan cotanto, o estratto il cervello, o recisi i
grossi tronchi nervosi, che vanno dal cervello a detti organi, cessa in tali pesci
ad un tratto la facoltà di lanciare il fluido elettrico in guisa di produrre la scossa,
tuttochè si mantenga nel primo e nel secondo caso in pieno vigore la vita, ed
anche nel terzo, in cui si è estratto il cervello, non manchino così presto la
circolazione, gli altri moti); perchè, dico, se la Natura ha concesso a tali
animali un potere elettrico grande e strepitoso corrispondente al grande e
straordinario apparato di nervi volontarj, onde vanno forniti, un potere che
sorte dirò così, dai confini dell’animale medesimo, e strabocca scuotendo, e
fulminando altrui, non avrà accordato pure agli altri animali la stessa facoltà
in minor grado, corrispondentemente al molto minor corredo di nervi, e limi-
tata a minori usi, ad usi puramente interni, a quello di movere i propri mem-
bri? I pesci elettrici sarebbero in confronto degli animali quel che sono i ca-
stelli, e le città fortificate da fulminanti batterie, in confronto dei placidi
borghi e [del]le quiete abitazioni.

Ecco dunque, come dopo avere tanto fatto e scritto per dimostrare insus-