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§ 6. Ella riconosce citando codesta sperienza, ch’io sono stato condotto
alle mie tanto più estese ed alla spiegazione delle medesime affatto diversa
dall’antica di SULZER, mercè di altri principj e di altre congetture. Non è però
quello ch’Ella suppone il raziocinio, che mi ha spinto e guidato in tale inda-
gine (g) : cioè, che i nervi uniti a’ corpi deferenti effondano l’elettrico vapore, il
quale ove venga restituito ai muscoli, a’ quali tende, ecciti qualche contrazione,
od impressione. Che però fossero a cercare nell’uomo de’ nervi, che presentan-
dosi quasi allo scoperto, facilmente armar si potessero con lamina metallica:
quali nervi offre appunto la lingua ecc. No, non fu questo il mio raziocinio,
tale potea essere, dacchè considerando io le armature, ogni qual volta sono
di due metalli diversi, non più quai semplici conduttori, ma quai veri eccita-
tori e motori del fluido elettrico, teneva che passivi soltanto fossero gli organi
animali, e le parti loro contigue o vicine a quelle armature dissimili: che niuna
mossa cioè dessero per stessi i nervi i muscoli al fluido elettrico; ma
bene i metalli per propria virtù e forza spignendolo o tirandolo, e sì l’uno più
dell’altro, per essere di specie diversa, es. gr. stagno e argento, lo venissero
a togliere dal naturale equilibrio e riposo, e a mettere in corso.

§ 7. Ciò sembra indubitato per tutte quelle sperienze almeno, in cui, come
scopersi son già molti mesi e pubblicai nelle già citate due Memorie, si otten-
gono i moti muscolari senza denudare alcun nervo, con applicare ai muscoli
soli eziandio compagni, e finanche a due parti dell’istesso muscolo le armature
dissimili, e farle quindi immediatamente, o coll’interposizione di un terzo
metallo comunicare. Sembra, dissi, indubitato per tutte queste sperienze:
giacchè per le altre fatte collo snudare ed isolare i nervi alla maniera di GAL-
VANI, ed indurre poi per mezzo di un arco conduttore una comunicazione tra
essi e i muscoli dipendenti, è ancora indeciso, e a mio parere molto dubbio,
se ciò che V. S. Ill. crede col prefato autore succedere in tutti i casi, accada
pur qualche volta, ne’ primi momenti, p. e. dopo la preparazione, fintanto che
le forze vitali sono ancora nel lor pieno vigore, cioè che il trascorrimento del
fluido elettrico, onde sono occasionati i violenti moti musculari, provenga real-
mente da una scarica di esso fluido, il quale sovrabbondi o dalla parte dei nervi,
o da quella dei muscoli, e tenda quindi per propria forza a ristabilirsi. Dico
qualche volta, e ne’ primi momenti, quando cioè si eccitano le convulsioni e
moti, anche toccando con metalli dell’istessa specie di qua i muscoli, di i
nervi, e fin talora toccando questi soli con un solo metallo. Perchè poi quando
(il che succede dopo pochi momenti, e dura in seguito assai più lungo tempo)
è necessario per ottenere le contrazioni e moti musculari ricorrere ai diversi
metalli od armature dissimili, gli è allora pure da credersi, e io tengo per certo,