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anche solo un brevissimo tratto, perchè eccitata di tal nervo l’azione, pro-
duca egli poi da (in qual modo confessiamo pure di non saperlo) la contrazione
del muscolo soggetto: che insomma il fluido elettrico non è causa immediata,
anche in qualità di stimolo, dei moti musculari, ma mediata soltanto, causa
occasionale e rimota,, terminandosi la sua azione propria a stimolare ed ecci-
tare i nervi. Se la cosa è così, come le osservazioni addotte nella citata mia
Memoria, e molte altre concorrono a provare, la teoria e le spiegazioni di GAL-
VANI, ch'Ella si studia di appoggiare, cadono in gran parte, e tutto l’edificio
minaccia rovina. Restano però sempre i materiali, che sono i bellissimi ritro-
vati delle di lui sperienze originali, e le nuove scoperte, cui quelle prime han
dato occasione; sì, restano cotai preziosi materiali per un’altra fabbrica, se
non più bella, almeno più consistente, che si potrà innalzare.

§ 2. Tralle moltissime sperienze, le quali mostrano, che tutto il giuoco
è dei nervi, e che basta per mettere in contrazione i muscoli, e muovere tutto
un membro, che una debole corrente di fluido elettrico invada pochi punti
del nervo reggitore, e una porzione soltanto di lui, anche picciolissima, ne com-
prenda nel suo giro, lasciando in disparte il resto di esso nervo, e molto più
il muscolo o muscoli dipendenti; tralle moltissime sperienze, dissi, che ciò di-
mostrano, parecchie ne ho io descritte già nella citata Memoria seconda dal
§ 54 al 60, e alcune altre dell’istesso genere, che la semplicità rende ancora più
rimarcabili, mi permetta ch’io le ponga qui sott’occhio.

Snudato uno, od ambedue i nervi crurali della rana, o l’ischiatico di un
agnello, o di altro animale, tocco e premo il nervo coll’orlo di una lastra d’ar-
gento o d’oro, es. gr. una moneta; e vedo che nulla succede (eccitasi per avven-
tura qualche convulsione e moto degli arti ne’ primi momenti quando il nervo
scoperto è ancor tanto sensibile, che si risente ad ogni urto e toccamento; ma
presto non più segno alcuno toccato e compresso come che sia: e in tale
stato è che io lo tento co’ mezzi, che vado a descrivere): lo tocco e premo col-
l’orlo di una lastra. di stagno; e nulla parimente osservo : lo tocco finalmente cogli
orli congiunti d’ambe le lamine: ed ecco ohe si eccitano fortissime contrazioni
nei muscoli della gamba, la quale si scuote e sbatte furiosamente. Toccando
nell’istesso modo la punta della lingua, si sente un vivo sapore, che lambendo
sia l’uno, sia l’altro metallo separatamente, punto non si sente: quale sperienza
fui molto sorpreso di apprendere, ch’era già stata riportata da SuLZER. Cotali
prove sopra i nervi possono variarsi in più modi, ed uno de’ più belli è, tenendo
premuto il nervo colla moneta d’argento, d’applicare a questa un pezzetto di
lamina o foglia di stagno, e strisciandovela sopra giungere fino al contatto
del nervo medesimo: al momento che si arriva a questo doppio contatto, ecco
le contrazioni veementi de’ muscoli, le quali si rinnovano se a riprese si ripete
la prova, oppur si sostengono lunga pezza senza quasi intermissione, se il
doppio contatto si mantiene; non altrimenti che continua a sentirsi nelle prove