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quest’ultimo le lamine battute, sottilissime, o meglio la carta, detta impropria-
mente d’argento, che è carta coperta di foglietta di stagno, quando incontrasi
di buona qualità,, ben lucida e netta. Gli altri metalli, e semimetalli, o leghe
metalliche, ferro, rame, ottone, regoli d’antimonio, di bismuto, di cobalto, tro-
vai che produceano un assai debole effetto contrapponendoli al mercurio, al-
l'argento e all’oro, che eccitavano sibbene le contrazioni e moti de’muscoli vo-
lontarj, ma meno violenti e non eccitandone più di forti di languidi quando
trovavansi questi già alquanto spossati, e niente o quasi di sapore faceano
sentire sulla lingua; laddove contrapponendoli allo stagno, al piombo, o al
zinco, l’effetto sì delle convulsioni, e moti, che del sapore riusciva non di molto
inferiore a quello che si ottiene cogli stessi piombo, stagno, o zinco, contrap-
posti al mercurio, all’oro, o all’argento. Or dunque per il cuore, che non è mu-
scolo volontario, e che obbedendo facilmente agli stimoli meccanici, siccome
quelli, che la Natura gli ha destinati, è poco sensibile, e difficilmente obbedisce
allo stimolo elettrico che gli è estraneo, appropriato ai nervi de’ moti volon-
tarj, dei quali o manca, o scarseggia molto esso cuore, comunque provveduto
d’altri nervi destinati ad altro officio, per questo cuore, dico, e sostengo an-
cora, che una assai blanda elettricità, una debole corrente di fluido mossa sia
da una boccia o conduttore elettrizzato, sia dalle semplici armature metalliche,
qual basta, ed è più che sufficiente a far entrare in forti contrazioni e spasmi
i muscoli volontarj anche già illanguiditi a segno che niun stimolo meccanico
è più capace di convellerli, non è da tanto di risvegliare i moti del cuore quando
è ancora tanto vivace, che vi si possono eccitare cogli stimoli meccanici: si ri-
cerca, volendo pure eccitarlo con questo, che sia abbastanza valido, cioè che
le armature siano non solo di diversi metalli, ma di que’ tali metalli diversi,
che fanno il maggiore effetto, e valevoli sono ad eccitare sulla lingua un vivo
sapore (4) cioè un’armatura di stagno, di piombo, o di zinco, l’altra d’alcuno
degli altri metalli, o semimetalli, ma sopra tutti d’argento. Il Sig. FONTAnA
è riuscito con zinco ed antimonio, io pure son riuscito con questi; ma meglio
coll’istesso zinco ed argento od oro. Finalmente, avendo io poco prima scoperto
che il carbone di legna (5) conosciuto già per buonissimo conduttore, poco o
nulla inferiore agli stessi metalli, si comportava come questi mostrandosi pur
esso motore di elettricità ove facesse officio di armatura ecc., e anzi stava in
ordine a tal virtù non colle classe inferiore di metalli, stagno, piombo, e zinco,
colla media, ferro, rame, antimonio ecc., ma colla superiore, oro, argento,
anzi sopra l’argento medesimo; di maniera che il più vivo sapore che mai possa
eccitarsi sulla lingua non è più collo stagno, e l’argento, ma collo stagno e il