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l’istesso metallo, che almeno sia molto differente la maniera onde sono appli-
cate, una essendo es. gr. di foglietta d’argento ben aderente, e come incollata
alla parte, l’altra di lamina parimenti d’argento, ma non flessibile, piuttosto
scabra che liscia, come una moneta ecc. In ciò si può dire, consiste tutto l’ar-
tificio, onde eccitare a nostra posta le convulsioni nell’animale intiero: vuol
essere un’armatura di metallo tenero, cioè piombo o stagno, l’altra d’un altro
metallo qualunque; però meglio di tutti riesce l’argento e l’oro, e non molto
bene il rame e il ferro. Nell’animale all’incontro preparato collo snudarne i
nervi, siccome non è assolutamente necessaria alcuna armatura (§ prec.),
così applicandovene, od una sola od ambedue dell’istesso metallo, e perfetta-
mente eguali, es. gr. due monete d’argento, o due fogliette di stagno, possono
tuttavia ottenersi i soliti moti e convulsioni, finchè non sono molto illangui-
dite le forze vitali: giacchè quando lo sono, convien ricorrere anche qui alle
armature dissimili , o per diversità di metalli, o almeno per differente foggia di
applicazione (r) .