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prodotti da alcuna previa carica artificiale, ma che procedono da parte a parte
dell’animale mercè la semplice applicazione delle convenienti armature, ed
arco conduttore; cioè avviene, che portata l’azione su, nervi soli, anzi sopra
una picciola porzione di tronco nerveo, vi rispondano i moti de’muscoli a que'
nervi soggetti, ancorchè la vera e propria corrente elettrica non giunga punto
ad essi muscoli. Scopransi, e si isolino i nervi crurali di una rana, l’ischiatico
di un Agnello ecc., e come sopra (§ 55, 56) applichinsi a due parti più o men
vicine dell’istesso nervo le due armature metalliche, l’una di foglia di stagno,
l’altra d’ottone, o meglio d’argento (vedremo tra poco quanto importi, che
siano di diversi metalli); indi si facciano comunicare, o per mezzo di un terzo
metallo qualunque, od anche senza di questo con avanzare l’una contro l’altra
finchè si tocchino: all’istante si ecciteranno le convulsioni e sbattimenti di
tutto il membro, che pur non è tocco, e a cui nulla si può concepire che giunga
del fluido elettrico smosso soltanto da parte a parte, e si una ad altra parte
vicina del nervo.

§ 59. Non si concepisce troppo neppure come si smova detto fluido elet-
trico da un luogo all’altro così vicino dell’istesso nervo, per la sola applicazione
di quelle armature, e comunicazione esterna delle medesime, e perchè richie-
dansi tali armature dissimili ; ma questo è un fatto che provasi con esperienze
dirette, e intorno a cui ci tratterremo altrove di proposito.

§ 60. Diciam qui intanto, che non fa ne anche bisogno di due armature
messe appostatamente al nervo, potendo bastare una sola, es. gr. di laminetta
di stagno; purchè vengasi questa a toccare in sul confine con un capo dell’arco
conduttore, es. gr. con un filo d’ottone o con altro metallo diverso da quello
di essa armatura, come una moneta d’oro o d’argento, un cucchiajo ecc. ven-
gasi, dico, a toccare sul confine, in guisa cioè che tal metallo, od arco condut-
tore tocchi a un tempo il lembo, ossia parte dell’armatura, e alcuni punti del
nervo nudo; il che poi viene ad essere un equivalente delle due armature dissi-
mili già dette (§ preced.), e prossime l’una all’altra. Il Sig. GALVANI ha pur no-
tata questa circostanza dell’eccitarsi più facilmente le convulsioni se tocchisi
col filo metallico il lembo dell’armatura, e insieme alcuni punti della parte
nuda; ma ne ha recata tutt’altra ragione. Quella però, che noi diamo qui
riportando tutto al giuoco non anco ben inteso delle armature dissimili , ma sta-
bilito, quanto al fatto, con ogni genere di prove, è la sola coerente a tante altre
sperienze di questo genere, come meglio mostrerassi in seguito: con essa una
folla di fenomeni ed eventi, che sembrano capricciosi, tante apparenti ano-
malie rientrano nell’ordine; cioè riduconsi facilmente a certe leggi.

§ 61. Ritornando alla somma facilità, onde eccitansi vivamente i nervi,
e i nervi soli, per qualsiasi picciola corrente di fluido elettrico, che li invada,
intendiamo ora meglio perchè preparata la rana al modo del Sig. GALVANI,
cioè lasciata la sola comunicazione tra le gambe e la spina dorsale dei nervi