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sempre maggiore d’innalzarsi, come ha oltrepassato il 40, vanno computati
secondo i miei calcoli e correzioni, 85 in 90 gradi (l) : poche boccie, dico, soppor-
tano tanta carica, senza o scaricarsi spontaneamente, o spezzarsi. Una carica
poi di 40 in 50 di tali gradi in una boccia di 100 pollici quadrati di armatura,
giunge sovente ad uccidere, o per lo meno a tramortire una lucertola, una rana,
un picciol topo.

§ 30. Riguardo all’elettricità debole e debolissima, che più fa al caso nostro,
vengo a dire, che ad ottenere dal semplice Conduttore (§ 25) lungo soltanto
due piedi la più tenue scintilletta, nulla punto crepitante, non eccitabile ad
alcuna sensibile distanza, ma solo al contatto di un metallo, e non visibile
se non all’oscuro, debb’essere l’elettricità sua da 1 in 2 gradi del Quad. el. ,
ossia 20 in 25 gr. del Micr. el. . Che se il Conduttore fosse molto più grande,
basterebbero per tal minima scintilluzza 10 gr. del Micr. el , ed anche meno.

§ 31. Così poi trattandosi di cariche di boccie di Leyden, posson bastare
due gradi soli, ed anche uno dello stesso Micr. el. , e meno ancora, secondo che
la boccia è più capace. Una boccettina, di cui mi servo il più delle volte, di
12 poll. quadrati di armatura, vuol esser carica 2 in 3 gradi del Micr. el. per
darmi al contatto di un arco conduttore tutto metallico quellaminuta scin-
tilla, che appena posso scorgere al buio: meno di 2 gradi non basta.

§ 32. Unatenue carica, che muove appena i pendolini del Micro-elet-
trometro, e appena appena attrae da vicino un pelo sottilissimo di lino, od
un minuzzolo di foglietta d’oro, non mi cagiona la minima sensazione sulla
punta del naso, su quella della lingua, sulla palpebra dell’occhio, por-
tando al contatto loro l’uncino della boccetta, che tengo in mano. Vi vuole
a farmi sentire una lievissima e appena percettibile puntura, una carica vi
vuole, che sia doppia di così, cioè di 4 gradi almeno del Micr. el.

§ 33. A qual prodigiosa debolezza vanno dunque le cariche, quando non
si possono rendere sensibili neppure al Micr. el. , se non ricorrendo all’arti-
fizio del Condensatore; e con questo pure non s’ottengono che 4, 6, 8 gradi
Micr. Cond. , che sono 50 mi di grado del semplice Micr. el. , e 800 mi del Quad.
el. (§ 27, 28)? Eppure abbiam già indicato (§ 7) e faremo più chiaramente
vedere, che meno di questo, cioè le cariche di 2 soli di tai gradi Micr. Cond.
bastano ad eccitare contrazioni e spasmi ne’ muscoli di una rana, che sia pre-
parata alla maniera del Sig. Galvani, cioè che abbia le gambe attaccate ad un
pezzo di spina dorsale per i soli nervi crurali, e che sia appesa al patibolo per
questa spina o nervi da una parte, e per una od ambe le gambe dall’altra,
bastan, dico, due soli gr. Micr. Cond. , se però la scarica è portata dai nervi
ad essi muscoli: che altrimenti vi vuole di più.