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menti in tutto l’arto, egualmente che si ecciterebbero adoperando coll’elet-
tricità artificiale, senza punto impiegar questa debole forte, col solo
applicare un’estremità di un arco conduttore qualunque al muscolo, e l’altra
estremità al suo nervo, il quale trovisi o semplicemente staccato da tutto il
resto, e messo a nudo, o meglio rivestito in gran parte di una foglietta metal-
lica: delle quali operazioni avrem campo di parlare ampiamente in progresso.

§ 3. Or l’arco conduttore così semplicemente applicato, è noto a chi abbia
anche solo leggier tintura della Scienza elettrica, non poter indurre elettricità
alcuna; ma bene aver per proprio ed unico officio di toglier quella che già esista,
di rimettere in equilibrio il fluido elettrico già sbilanciato, trasportandolo
da’ luoghi in cui prevale per quantità o per tensione, a quelli in cui è deficiente:
e appunto per questo si chiama arco conduttore o scaricatore . Dobbiam dunque
presumere, che in tale stato di elettricità, ossia di sbilancio del fluido elettrico
nelle relative parti trovinsi naturalmente costituiti codesti organi dell’ani-
male, se il semplice arco conduttore luogo alle sopradette contrazioni
del muscolo: che dico presumere? Dobbiam avere la cosa per certa, cioè che
non altro che il fluido elettrico produce in tali circostanze codesti moti muscolari,
e non altrimenti li produce, che trovandosi nell’indicato modo sbilanciato
tra parte e parte dell’animale, e venendo dall’arco conduttore portato all’equilibrio.

§ 4. Del resto quest’arco conduttore può essere di uno, di due, o più pezzi
di metallo in tutto o in parte, ed anche di altri corpi, che siano però deferenti
dell’elettricità, come l’acqua, i corpi animali, i panni, legni, muri, purchè
non troppo secchi, ecc. In somma quello, che vi vuole acciò succeda a dovere
la scarica di una boccia di Leyden , cioè che nel circuito , ossia strada che ha da
percorrere il fluido elettrico per portarsi dalla superficie della boccia che ne
ridonda all’altra che ne scarseggia, non si frapponga alcun corpo coibente ;
quello stesso si richiede anche qui per l’animale preparato nel modo suddetto,
acciò il fluido elettrico, che sostiensi naturalmente sbilanciato, in virtù della
propria organizzazione, tra nervo e muscolo, o tra l’interiore e l’esteriore del
muscolo medesimo (com’è più probabile), si traduca dall’uno all’altro termine
colla necessaria prontezza.

§ 5. Quindi a misura, che col venir meno della vis vitae illanguidisce l’ac-
cennata potenza elettrica, sia riguardo l’azione, per cui il fluido elettrico si
va sbilanciando nelle opposte parti, tra il nervo cioè e il muscolo, o tra l’inte-
riore e l’esteriore di questo, come s’è detto, sia riguardo la forza onde viene
esso fluido sollecitato all’equilibrio, ecco che cominciano, se non a intercet-
tare assolutamente tal passaggio, a ritardarlo di troppo molti corpi anche non
assolutamente coibenti, in ragione cioè che sono men buoni conduttori. Il
pavimento della stanza, le muraglie, i tavoli di marmo, o di legno asciutti,
i tappeti ecc. sono assai poco deferenti; epperò anche i primi, che entrando a