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di quella oltre modo debolissima, che fa l’effetto sulla rana nell’indicato
modo disseccata e disposta, onde la cosa è per stessa indeterminabile in
quanto dipende dalla varia forza e disposizione dell’animale medesimo, dal-
l’essere stato più o men bene preparato, recentemente, o da un pezzo, dalla
temperatura dell’ambiente ecc., ma in generale e presso a poco ecco quello
che avanzar posso su di ciò, espresso ne’ seguenti risultati.

1. Cominciando da una rana viva e intiera una assai debole elettricità
non manca di convellerla potentemente, e massime le sue gambe posteriori,
dirigendo la scarica ossia il corso del fluido elettrico dalla testa ai piedi, o
da questi a quella: basta e. gr. la carica di un conduttore lungo 6, 8, 10 piedi,
che arrivi a 10, 12, 15 gradi dell’elettrometro di HENLY, ossia quadrante
elettrometro . Basta, dico, con poco, e non è neppur necessario, che i conduttori
metallici tra’ quali è posta in guisa di far anello di comunicazione la rana,
trovinsi isolati; potendo anche stare con essa distesi sopra d’un tavolo di legno
o di marmo, o sul suolo; giacchè se si scarichi quella elettricità, tutt’ad un
tratto, prescegliendo il fluido elettrico giusta l’indole sua esclusiva, la via dei
migliori conduttori quali sono i metallici, passa in massima parte per essi, e
poco ne trascorre per gli altri imperfetti deferenti, legno, pietre ecc.. Ad ogni
modo, come si divide la corrente e anche per questi, è meglio che la rana e
il conduttore che le trasmette l’elettricità, trovinsi isolati, giacchè in questo
caso tragittando tutto unito il fluido elettrico, che si scarica, basta all’effetto
degli indicati moti muscolari di un’elettricità, tanto più debole.

Se in luogo di un semplice conduttore ci serviamo di una boccia di LEYDEN,
potrà questa in ragione di sua molto più grande capacità, produrre l’effetto,
cioè scuotere la rana nelle gambe colla scarica di 4 o 5 gradi solamente del
detto quadrante elettrometro; quando l’animale trovisi nel circuito od arco
che conduce la scarica, facendo comunicazione nella maniera già detta col
capo da una parte, e co’ piedi dall’altra.

2. Troncata la testa alla rana, e conficcato un ago nella spina del dorso,
basta una carica ancor molto minore, come di 4 o 6 gradi del gran condut-
tore, e di 1 o 2 solamente della boccia di Leyden allo stesso elettrometro,
dirigendo la scarica da essa spina ai piedi, o viceversa.

3. Tagliato via tutto il corpo della rana, e ritenute le sole gambe poste-
riori attaccate alla spina dorsale, o porzione di essa, per i soli nervi crurali,
un’elettricità incomparabilmente più debole, non atta a scintillare, e neppur
sensibile al quadrante elettrometro, ma solo ai delicatissimi elettrometri a
boccetta di CAVALLO resi ancor più sensibili da BENNETT e talvolta impercet-
tibile perfino con questi, produce il solito effetto, anzi delle contrazioni de’
muscoli più gagliarde, convulsioni toniche, e spasmi violenti.

4. Finalmente vestito di sottil foglia metallica quel tronco di spina dor-
sale, e che è meglio, anche una porzione dei nervi, si risentono i muscoli delle