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§ 28. Ho dunque trovato, che basta in ogni caso un’elettricità molto debole
a far nascere non che dei piccoli moti e convulsioni nella rana, ma de’ sbatti-
menti gagliardi di tutti i membri, e massime delle gambe, e una poi, oltre ogni
credere debolissima, per le rane preparate al modo appunto del Sig. GALVANI,
che è di lasciar attaccate per i soli nervi crurali diligentemente snudati le
gambe alla spina dorsale, o a parte di essa soltanto, troncato tutto il resto
del corpo, e di conficcare uno spillo, od altro uncinetto metallico nel tubo
stesso vertebrale, sia traforando l’osso da banda a banda, sia introducendo
lo spillo tutt’al lungo nella midolla [3].

§ 29. Con questa preparazione un’elettricità, che non giunge a dare la
minima scintilla, e che non è sensibile neppur d’un grado all’elettrometro
delicatissimo di BENNET, cagiona fortissime convulsioni e sbalzi di dette gambe.

§ 30. Per il che ecco, che la rana così preparata ci presenta un’ Elettrometro
animale , che tale si può dire, più sensibile senza paragone d’ ogn’ altro sensi-
bilissimo Elettrometro: giacchè non lascia di dar segni, e segni cotanto visibili,
per una carica della boccia di Leyden, che non giunge a movere neppure le
fogliette d’oro più sottili. la rana solamente è atta a ciò, vuo’ dire a fare
da Elettrometro; ma lo sono egualmente, o quasi, altri animaletti convenien-
temente preparati, come lucertole, salamandre, topi, conforme ho provato.
Che se riesce meglio di tutti la rana, si è in grazia d’essere essa di vita più
tenace, e più facile a prepararsi nel modo indicato.

§ 31. Cotesta elettricità inconcepibilmente picciola, talchè non giunge a
10. e talora neppure a 5. 100. mi di grado del mio Elettrometro a pagliette (q) ,
basta a produrre i suaccennati fenomeni delle convulsioni nelle gambe della
rana, quando però il corso del fluido elettrico venga diretto dai nervi ai muscoli,
cioè entri per quelli, e portisi all’interna sostanza de’ muscoli medesimi, che
se diriggasi in senso contrario, sicchè sortendo da’ nervi si porti all’esterna
faccia del muscolo, non accadono que’ moti se non per una forza elettrica
almeno quadrupla, e talvolta sestupla ed ottupla, cioè di 20. 30., e più 100. mi
di grado dell’istesso elettrometro.