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rane, testuggini, lucertole, pesci ed altri animali a sangue freddo, così pure
negli animali a sangue caldo, cani, gatti, agnelli, porci ed altriquadrupedi,
che uccelli. Non renderò dunque conto di tali sperienze altrui, delle poche
mie, che ho fatte fino ad ora sopra un solo agnello, e sopra un piccione, aiu-
tato la prima volta dall’eccellente Chirurgo e Anatomico di Milano Dr. PALLETTA,
coll’assistenza pure del Dr. BARONIO e d’altri, la seconda volta favorito in casa
mia dal Dr. VALLI Toscano (p) , assieme a due otre amici spettatori; ma di quelle
solamente darò un succinto ragguaglio, che ho instituite con maggiore studio
ed attenzione sulle rane, e che ho, come già, dissi, variate ed estese a ricerche
più particolari. Anzi pure tralasciando qui la descrizione e il racconto minuto
di codeste mie sperienze, che troppo lungo sarebbe, mi restringerò a presen-
tare in ristretto i principali risultati, massimamente quelli, che offrono, al dip-
più di quanto trovasi nell’Opera del Sig. GALVANI, qualche cosa o di nuovo, o
di più preciso.

§ 27. Verificate le capitali sperienze sull’elettricità vera animale, nativa
e propria degli organi, in guisa di non poter più di essa dubitare, mi son ri-
volto a ricercarne la quantità, qualità, e more. E prima riguardo alla quantità,
o forza di elettricità, una tal ricerca mi parve quella, che dovesse andar innanzi
alle altre. E che mai può farsi di buono, se le cose non si riducono a gradi e
misure, in fisica particolarmente? Come si valuteranno le cause, se non si
determina la qualità non solo, ma la quantità, e l’intensione degli effetti?
Ora per giudicare della quantità e forza dell’elettricità propria ed innata del-
l’animale, cioè di quella che opera naturalmente negli organi suoi quando se
ne osservano le contrazioni e moti muscolari eccitati con non altro che collo
stabilire un arco conduttore massimamente metallico tra i muscoli e i corri-
spondenti nervi, per giudicar, dico, della quantità e forza dell’elettricità
propria e nativa degli organi animali, credei non poter meglio fare, che cercare
di ridur prima a qualche misura gli effetti dell’Elettricità artificiale sopra gli
organi medesimi, e determinare il minimo di codesta elettricità richiesto a pro-
durre in tal animaletto, vivo o morto, intiero o tronco, e in diverse maniere
preparato, siccome pure ne’ suoi membri recisi, delle contrazioni muscolari,
de’ moti e subsulti eguali a quelli, che si osservano prodotti nel medesimo
dall’elettricità animale sua propria, e in certo modo spontanea.