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da una simile ipotesi, sempre incerta e vaga, chè più di così non poteva essere,
alla scoperta che prova con esperienze dirette, e pone nel numero delle verità,
dimostrate l’elettricità animale? Qual differenza dall’esser questa soltanto
sospettata o supposta, al venir chiaramente, e incontrastabilmente mostrata?
Ecco quello, che era riservato al Sig. GALvANI; onde resta a lui tutto il merito
e l’originalità di questa grande e stupenda scoperta.

§ 21. E invero è ella men originale, e ammirabile la scoperta di FRANKLIN
dell’identità del fluido elettrico e del fulmineo, perchè NOLLET e altri prima
l’avean sospettata, e già avanzato aveano, che lor piacerebbe di spiegare e
fulmine, e lampi, ed altre meteore coll’elettricità? Travidero essi per semplice
congettura l’elettricità delle nuvole temporalesche; ma FRaNKLIN la scoperse,
e la rese manifesta e palpabile: formaron quelli al più delle ipotesi, questi
verificò la cosa, e mise una tal elettricità atmosferica nel novero delle verità
fisiche sperimentalmente dimostrate. Così dunque anche il nostro GALVAnI
avendo verificata con esperienze non equivoche l’elettricità animale, supposta
prima da alcuni, ma da nessuno provata (fuori della Torpedine, dell’Anguilla
tremante ecc.) ha il merito in questo di una scoperta originale, non altrimenti
che lo ha l’Americano Filosofo riguardo all’elettricità delle nuvole.

§ 22. A dir vero, ponendo al confronto le due scoperte, vi è un riflesso,
che potrebbe far risaltare meno questa del nostro Italiano: ed è, che si aveva
già qualche cosa di accertato intorno all’elettricità animale: avevam l’esempio
della Torpedine, e degli altri pesci elettrici; laddove per l’elettricità naturale
atmosferica nulla v’era di dimostrato avanti la scoperta di FRANKLIN, non
v’eran che congetture. Ad esser dunque rigoroso col Sig. GALVANI, potrebbe ras-
somigliarsi la sua scoperta a quella fatta da MONNIER (o) dell’elettricità delle
nuvole anche non temporalesche, delle pioggie e nevi, delle nebbie, e fino di
Ciel sereno, quando si conosceva soltanto l’elettricità delle nuvole fulminanti,
e de’ temporali; perciocchè siccome in seguito ad una tale elettricità gagliarda
e strepitante delle nubi temporalesche si venne a scoprire l’altra blanda e
pacata, che regna in qualunque altra costituzione dell’Atmosfera; così pari-
mente dietro l’elettricità valida e scuotente della Torpedine, dell’Anguilla
tremante ecc. che era la sola elettricità animale realmente conosciuta, si
passò all’incomparabilmente più tenue e fiacca di tutti gli altri animali.

§ 23. A rilevare però il merito del nostro Autore, è da riflettere, che quanto
facile era il passo dall’elettricità delle nubi temporalesche a quella di ogni altro
stato dell’Atmosfera, essendo tal elettricità eziandio a non molta distanza da
terra, tuttochè debole, ancor sensibile ai delicati elettrometri, per il che tardò
poco a discoprirsi; altrettanto più difficile era a farsi, e fu quindi per tanto