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di più in men tempo assai: essi caricano una tale batteria, ed eziandio delle
più grandi, ad 1, 2, 3 gradi, secondo che sono essi apparecchj composti di 60,
120, 180 coppie metalliche (in ragione cioè di 1/60 di grado per coppia) in
quanto tempo? In 1/20, 1/50, 1/100 di secondo, e forse più prontamente ancora.
Egli è visibile da ciò che i miei apparecchj forniscono molto più abbondante-
mente che la migliore macchina elettrica; voglio dire che ad ogni istante
tramandano e fanno passare maggior quantità, di fluido elettrico in un reci-
piente di grande capacità, od in un circolo conduttore, di quello far possa
codesta macchina: che insomma il torrente elettrico eccitato e mantenuto
dai detti apparecchj, è più grande, più copioso di quello che può eccitare e man-
tenersi da una macchina elettrica la più grande e la meglio costrutta.

§ LII. Questa conclusione inaspettata sorprenderà forse e sembrerà pa-
radossa a molti: (a quelli singolarmente che o nulla affatto o appena qualche
segno elettrico aveano intraveduto ne’ miei apparecchi, onde poco o niun
conto stimarono doversene fare, prevenuti altronde per un altro immaginario
agente, o così detto fluido galvanico): essa però non lascia d’esser vera a tutto
rigore, ed è resa evidente non solo dalle addotte sperienze, ma da altre egual-
mente incontestabili. Essa spiega altronde assai bene e naturalmente come i
medesimi apparecchj valgano a produrre certi effetti, o a portargli ad un più
alto grado di quello possano le macchine elettriche ordinarie: quali effetti
sono la decomposizione dell’acqua, e la termossidazione de’ fili metallici che
vi pescano, la fusione dei medesimi all’aria, la combustione di quelli del
ferro ec. Per comprenderne la ragione basta concepire, che vi abbisogna un
torrente di fluido elettrico molto abbondante, al segno che questo fluido ri-
stretto e coartato al sortire da uno de’ fili metallici, e passare nell’acqua, la
quale come si è detto (note ai §§ XLII, XLVII e XLIX), è conduttore molto
imperfetto, od all’entrare da questo liquido nell’altro filo parimenti metal-
lico, lacera, per così dire, codesto liquido, ossia scompagina e decompone le
di lui particelle, sulle quali porta la sua azione, quelle particelle che in pic-
ciol numero toccano esso filo; basta, dico, concepire che per cagionare tali de-
composizioni chimiche fa d’uopo d’un torrente elettrico molto copioso e con-
tinuato; e ritenere che un tal torrente vien fornito e mantenuto molto me-
glio dagli apparecchi elettro-motori di cui si tratta, che non da una mac-
china elettrica ordinaria, e sia pure delle più potenti, come si è veduto
precedente).

§ LIII. Ho per altro creduto sempre che anche colla semplice corrente pro-
dotta dal giuoco d’una buona macchina elettrica comune si potrebbe per av-
ventura giugnere ad ottenere questi medesimi effetti (i quali altronde si erano
già ottenuti colle scariche di Leyden (m) ; ond’è che invitato io avea particolar-