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rica una corrente di fluido elettrico che, dura1/50, 1/100 di secondo, o meno (§ XLII);
e se avendo 40, 60, 100 piedi, ella dà, per la medesima carica di 1, o 2 gradi, la
quale si scaricherà per conseguenza in un tempo altrettanto più lungo, cioè di
1/400, di 1/600, di 1/1000 di secondo, dà dico delle scosse altrettanto più forti
(§ XXXIII, XLI), e cosa
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non dobbiamo aspettarci da’ miei apparecchi elet-
tro-motori, i quali siano composti di 60 a 120 coppie di rame e zinco, tanto cioè
da manifestare anch’essi 1 in 2 gradi di tensione?
Che non dobbiamo aspettarci
da questi apparecchi, considerando, che il torrente elettrico eccitato da essi,
in luogo di durare soltanto per qualche frazione picciolissima di minuto se-
condo, è continuo, e indeficiente?
Cosa non dobbiamo aspettarci, ripeto, da
questi apparecchi, che in un istante quasi caricano a 1, 2, 3 gradi, secondo
che sono essi composti di 60, 120, 200 coppie metalliche ec., le giare, e le
batterie più grandi, e le portano così allo stato di dare delle potenti scosse,
come abbiam veduto?
È egli sorprendente che possano darne di egualmente
forti, o più ancora, essi medesimi?
Deve anzi far meraviglia, che non lo diano
ancora più forti e più violente di molto, che alcuna delle più grandi batterie
caricate al medesimo grado di tensione; giacchè, riguardo alla durata del tor-
rente elettrico, debbono paragonarsi questi apparecchj, che sono elettro-motori
perpetui, alle batterie di una grandezza immensa, o la di cui capacità sarebbe
infinita
(i)
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