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dotta o da una scarica di Leyden, o da uno de’ miei apparecchi debba durare
lungo tempo per eccitare ciò che si chiama la commozione: questa non è
tarda a comparire come l’anzidetta sensazione di dolore; al contrario è
molto pronta. Noi abbiam detto (§ XLII) e l’esperienza lo dimostra, che non
richiede forse più di 1/20, di 1/50, di 1/100 di secondo, o meno ancora, cioè di
quel tempo che impiega la scarica di una grande batteria caricata ad 1, ov-
vero 2 gradi: che uncorto spazio di tempo basta per dare una scossa assai
forte. Ma sempre sta che vi vuole un qualche tempo; e che un istante indivisi-
bile non basta, e neppure un tempo finito eccessivamente corto, com’è quello
che impiega a scaricarsi una boccia 100 volte meno capace, caricata simil-
mente ad 1 ovvero 2 gradi soltantoivi), tempo, che non arriva forse ad
1/2000,ad 1/2000 [3] , o 1/10000 di secondo.

§ XLV. Coerentemente a ciò che veniamo di far osservare, si può, para-
gonando la scarica della grande giara o batteria colla scarica della boccetta
100 volte meno capace, si può, dico, considerare la prima come la ripetizione
di 100 scariche eguali a quella della boccetta, scariche le quali si succedono e
colpiscono la persona 100 volte di seguito: e siccome tutti questi colpi repli-
cati si succedono cotanto rapidamente, cioè nello spazio di 1/50, di 1/200 di se-
condo o meno, si può riguardargli, sendo così prossimi gli uni agli altri, come
riuniti e confusi in un sol colpo, che si fa sentire per tal guisa 100 volte più
forte. È cosa ben sicura che le impressioni portate sopra i nostri organi non
si estinguono all’istante, ma durano qualche tempo. Quando dunque e le
prime impressioni sussistendo ancora, ne sopravvengono delle altre in seguito,
tutte queste impressioni si accumulano, per così dire, e ne risulta un’impressione
altrettanto più viva ed energica.

§ XLVI. Concludiamo, che la durata della scarica, o della corrente elet-
trica, proporzionale alla capacità dei recipienti, supplendo alla debolezza, o
picciola tensione della carica, possono ottenersi delle forti scosse, per debole
che sia cotesta carica, fosse ella ancora di 1/2 grado, di 1/4, di 1/10 del mio
elettrometro a paglie; purch’ella si trovi posseduta da recipienti proporzional-
mente più grandi (come sarebbero delle batterie di 100, 200 ec. piedi quadrati
di armatura), affine che il torrente prodotto dalla scarica abbia una durata
tanto più lunga (quantunque non ancora misurabile a nostri sensi).

§ XLVII. Egli è facile al presente di fare l’applicazione di ciò che abbiamo
fin qui considerato, al mio apparecchio. Se una batteria elettrica, caricata ad
1 o 2 gradi dell’elettrometro a paglie, può dare una buona scossa, allorchè
avendo 10 piedi quadrati di armatura (§ XXXIII) ella produce colla sua sca-