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e combaciandosi bene in piano (con che oltre il comportarsi in qualità di mo-
tori elettrici, faceano al medesimo tempo l’officio di condensatori, come ho ivi
spiegato), ottenea, dico, i 3 gradi circa di elettricità positiva (El. +) dallo
zinco, e negativa (El. -) dall’argento ecc.

Or dunque tutte queste sperienze, in cui non interviene alcun corpo umido,
e il contatto si fa solo tra metallo e metallo, dimostrano ad evidenza che
la mossa al fluido elettrico viene data da tale mutuo contatto di metalli di-
versi.

§ XII. Ma, e quando questo o quel metallo tocca e combacia un condut-
tore umido, non viene anche per tale contatto data alcuna spinta al fluido
elettrico? Sì veramente, come avea io pure scoperto, e dimostrato con altre
molte sperienze descritte nelle citate Lettere, e in altre antecedenti Memorie;
ma così poco, trattandosi di acqua, sia semplice, sia impregnata di diversi
sali, o trattandosi di corpi imbevuti di varj umori, che generalmente non è
tale azione da paragonarsi per alcun conto a quella che dispiegasi tra due me-
talli assai diversi, come zinco e argento, o rame, tranne alcuni forti acidi,
liquori alcalini, fegati di solfo, ossia solfuri alcalini, che in contatto di alcuni
metalli movono il fluido elettrico assai sensibilmente.

§ XIII. Egli è così, che nella sperienza 1aV), tocchi la lastretta a,
ossia d’argento il piatto collettore di rame a nudo, o comunichi al medesimo
coll’interposizione del cartone bagnato, o di altra sostanza umida, si eccita
l’istessa elettricità, e di egual forza presso a poco (§ VIII), cioè a 3 gradi circa
di elettricità per difetto (El. -), come parimente si eccitano intorno a 3 gradi
di elettricità per eccesso (El. +) nella 2a sperienzaVI) facendo comunicare
al condensatore la lastra z coll’interposizione del corpo bagnato, necessaria
in questo caso per la ragione spiegataVII).

§ XIV. Tali dunque sono i segni, che ottengo ogni volta che trovandosi
uniti, o posti in qualsisia modo a mutuo contatto un pezzo qualunque d’ar-
gento ed uno qualunque di zinco (giacchè la figura sopra indicataV) è
posta soltanto per esempio, e può del resto cambiarsi e forma e grandezza
di ciascuna delle lastre, e maniere ed estensione di contatto); mi faccio col-
l’aiuto di un buon condensatore ad esplorare negl’indicati modi lo stato elet-
trico a cui per tale mutuo contatto è portato l’uno e l’altro metallo. Or avendo
io preventivamente determinato con altre sperienze, che troppo lungo sarebbe
di qui riportare, quanta sia la forza condensatrice o accumulatrice che voglia
dirsi del condensatore che adopro nelle sperienze, di cui ora si tratta, in qual
ragione, ossia quante volte possa egli condensare l’elettricità; intendo con
ciò di dire quanta maggior dose di elettricita sia capace di ricevere quello de’
due piatti, a cui s’infonde, e che chiamo appunto piatto collettore, o in altri
termini quanto più gliene abbisogni per salire ad un dato grado di tensione
stando esso piatto collettore affacciato convenientemente all’altro piatto