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al numero delle coppie metalliche ben ordinate, vi vuole assolutamente che
una coppia comunichi all’altra non immediatamente, ma per mezzo di un
terzo conduttore nulla o poco attivo a rincontro di essi metalli, qual è un con-
duttore di seconda classe, ossia umido (§ IV).

§ XXIII. Neppure con pezzi di tre, o più metalli, senza l’interpolazione
di conduttori umidi, riesce di ottenere un tal ingrandimento di elettricità,
stante il rapporto che evvi fra tutti i metalli, o conduttori di prima classe, in
ordine alla forza con cui questo o quello spinge il fluido elettrico in questo
o quell’altro. Per codesto rapporto io intendo, che dato che l’argento es. gr.
spinga detto fluido nel rame con forza = 1; il rame lo spinge con forza = 2
nel ferro, il ferro con forza = 3 nello stagno, questo nel piombo con forza
= 1, e il piombo finalmente con forza = 5 nello zinco, l’argento lo spingerà
nello zinco a cui si applichi immediatamente con forza = 12. Così accoppiando
rame con stagno sarà la forza spingente il fluido elettrico da quello in questo
= 5; dal ferro al piombo = 4; dal ferro allo zinco = 9: e generalmente, posto
a immediato contatto qualsivoglia metallo con qualunque altro, la forza, con
cui viene spinto il fluido elettrico, agguaglia esattamente la somma delle forze
dei metalli intermedj ossia compresi nell’indicata serie, o scala graduata fra
quello e questo, cosicchè sianvi o non sianvi tali metalli intermedj nell’appa-
rato da noi composto, si frappongano tutti ai due che ne formano gl’estremi,
o alcuno solamente vi entri di mezzo, e in qualsisia ordine o serie, gli è come
non se ne frapponesse nessuno, e la forza elettrica, che risulta, è sempre la me-
desima, minore cioè, maggiore di quella che si dispiega, ove vengano
a contatto immediato il primo e l’ultimo.

§ XXIV. Questo esatto rapporto, questo giusto tenore, e regolata degra-
dazione nelle forze elettriche dei metalli, ossia conduttori di prima classe
(in cui si comprendono, oltre alcune piriti e miniere, i carboni), ch’io avea sco-
perto fin dalle prime mie ricerche, e mostrato nelle già citate Memorie, è in
vero mirabile e soddisfacente; ma d’altra parte ci toglie di poter costrurre
un apparato molto attivo, il qual giunga a produrre scosse, scintille, ec.
con soli metalli, o corpi di tal seconda classe, il che sarebbe pur desiderabile:
quanto bello e comodo riuscirebbe un tale apparato tutto di metalli uniti
e stretti insieme a forma per es. di una verga, di una catena, ec. ! Chi sa che
un giorno non si giunga a costrurre un tale apparato elettromotore tutto so-
lido? Basterebbe trovare qualche conduttore solido abbastanza buono, che
fosse però mero conduttore e non motore, o motore ben anche, ma in altro
rapporto che quello regolare e graduato, che si osserva ne’ metalli; ed inter-
porre quello, invece de’ conduttori umidi, fralle solite coppie de’ metalli
diversi. La cosa mi pare molto difficile, ma non impossibile.

§ XXV. Del resto se il medesimo rapporto si estendesse dai metalli, o
conduttori di prima classe, a quelli di seconda o conduttori umidi, neppure