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colonna, ossia l’ultima lastra, al condensatore, mentre il piede o prima lastra
è tenuta in mano, ovvero posa sopra un sostegno qualunque non isolante,
comunica insomma per mezzo di buoni o passabili conduttori col suolo: la
qual comunicazione è qui pure necessaria per le ragioni già sopra addotte
(§ XVI). In questo modo acquista esso condensatore, cioè il piatto collettore
(ben inteso che il suo piatto compagno comunichi col suolo) tanta elettricità,
quanta ve ne vuole per portarlo alla tensione di 2/60 di grado se le coppie
sono 2, di 3/60 se sono 3; di 4/60 se sono 4; e così di 10/60, di 20/60 se sono
10, o 20 le coppie ec., onde poi levato in alto dispiega, supposto che condensi
120 volte, li 4, 6, 8 gradi, li 20, 40, ec.

§ XXII. È facile comprendere, dopo ciò che si è fatto osservare più sopra
VII) per qual ragione sia necessario d’interporre alle coppie metalliche
que’ strati umidi. Senza di essi, ove cioè si succedessero i suddetti metalli
in serie alternata, come negli esempj o tipi espressi nella fig. 2, si vede chiaro,
che ogni piastretta di zinco z trovandosi in contatto sopra e sotto a due d’ar-
gento a a, e quindi le forze che spingono il fluido elettrico da questo a quel
metallo essendo in opposizione, si eliderebbero esse vicendevolmente, in guisa
che non avanzerebbe da tal conflitto altro che quella picciola forza, che corri-
sponde all’azione di una coppia sola, nel caso che la serie cominciasse da un
metallo e finisse nell’altro, come nella fig. 2, e niuna forza affatto nel caso che
la prima e l’ultima piastra fossero del medesimo metallo.

Così dunque egli è impossibile ottenere un ingrandimento di elettricità,
cioè una tensione maggiore di 1/60 di grado, con soli pezzi di argento e zinco
accoppiati, per quanto se ne moltiplichi il numero, e vi vuole per ciò conse-
guire, per giungere ad una forza elettrica più alta, e corrispondente appunto