58
toccandolo rimanesse la lastretta di zinco z in aria, voglio dire senz’altra co-
municazione, ricevuto che avesse questa quel pochissimo di fluido elettrico,
che vi vuole a portarvi l’E1. + alla tensione di 1/60 di grado, che è tutto quello
che può sopportare esso zinco in virtù del mutuo contatto coll’argento, non
potrebbe questo dargliene di più, finchè sussiste in quello, non avente altra
comunicazione, cotal tensione, e non dandogliene detto argento, neppure
ne trarrebbe dal condensatore oltre quella scarsissima dose corrispondente
alla da lui fatta perdita.

§ XVII. Vedesi pertanto, che neppure coll’ajuto del condensatore, e sia
pur eccellente, si possono ottenere segni sensibili all’elettrometro da due me-
talli diversi che si toccano, sian pure questi tra i migliori motori, come argento
e zinco, e se uno di essi non comunica con buoni e vasti conduttori, o assai
capaci recipienti, mentre l’altro fa passare l’elettricità, che va mano mano
contraendo, entro ad esso condensatore, e in tal modo ve l’accumula. Ma io
era pur giunto fin dal 1796 ad ottenere de’ segni abbastanza marcati da due
soli metalli, senza l’intervento di alcun altro conduttore, senza altre comuni-
cazioni, da due metalli, dico, diversi tra loro addotti a mutuo contatto, e
altronde isolati, giunto era ad ottenere questi segni all’elettrometro anche
senza l’estraneo soccorso di condensatore, o a meglio dire facendo essi metalli
medesimi combaciantisi con larghe faccie e piane offizio di motori, e di conden-
satori insieme, come ho spiegato in una memoria pubblicata nell’anno seguente
1797, che contiene molte di tali sperienze fatte con piattelli di diversi me-
talli, i quali applicati l’uno all’altro, indi divelti, e tenuto ciascuno per un
manico isolante, davano segni a dirittura all’elettrometro ecc.

§ XVIII. Queste più antiche sperienze, colle quali ottenea parimente 2,
3, 4 gradi di elettricità per eccesso (El. +) in un piattello di zinco, ed altret-
tanto di elettricità, per difetto (El. -) in uno d’argento applicati a mutuo
contatto colle faccie loro ben piane ed unite, indi staccati, le spiegava io già
allora, e le spiego in oggi co’ medesimi principj sopra esposti, dello spingere
cioè che fa l’argento a versare il fluido elettrico nello zinco fino al segno di in-
durre in questo una tensione di El. +, in quello di El. -, eguali l’una e l’altra
ad 1/60 di grado circa (g) : per giungere alla qual tensione tanto maggior dose
di fluido elettrico dovea fornirsi dall’uno all’altro piattello, quanto questi
affacciati uno all’altro a dovere, e controbilanciandovisi le rispettive elettri-
cità contrarie, compivano nel miglior modo all’officio di condensatore.

§ XIX. Resta dunque in tutte le maniere comprovato, che a 1/60 di grado
circa (dico un’altra volta circa, come già ho detto al principio, perchè una grande